Riviera Trasporti avvia la dismissione degli autobus a idrogeno
Incarico diretto all’ingegner Alessandro Sasso di Genova per la stima del valore dei mezzi e della centrale di rifornimento costruita in Valle Armea
Imperia. Mentre il mondo guarda alle fonti di energia alternative ai combustibili fossili, nell’imperiese si fanno i primi passi verso la dismissione definitiva dei bus a idrogeno targati Riviera Trasporti. La dirigenza della società del trasporto pubblico locale ha incaricato nei giorni scorsi, attraverso affidamento diretto per l’importo di 4 mila 800 euro, l’ingegner Alessandro Sasso dello studio PHD di Genova, di redigere la stima del valore di mercato che oggi si può attribuire alla stazione di rifornimento allestita in Valle Armea e ai tre autobus a idrogeno di proprietà di Rt.
Il primo annuncio ufficiale nella direzione dello smantellamento del progetto europeo denominato High V.lo City (costato alla comunità 7,3 milioni di euro, di cui 4 a carico di Rt e 3,3 della Ue), era stato fatto in aprile dal presidente del consiglio di amministrazione Giovanni Barbagallo. Stando alle dichiarazioni rese in allora da Barbagallo, di soli diritti di superficie per lo sfruttamento del terreno su cui è sorta la centrale di stoccaggio dell’idrogeno in Valle Armea, Rt paga, dal 2016, 45 mila euro l’anno, a fronte del sostanziale inutilizzo degli autobus che, una volta messi in moto, non hanno retto 6 mesi sulle strade del Ponente ligure.
La previsione della vendita dei bus a idrogeno è contenuta nel piano concordatario pendente in tribunale. Leggendo il capitolo relativo, il management di Rt conta di incassare poco o nulla dalla vendita delle corriere a energia pulita, per via delle difficoltà oggettive a collocarle sul mercato dopo tanti anni di fermo. Ogni migliore incasso conseguito dovrà comunque essere destinato al pagamento del credito in capo al fornitore Van Hool NV che vanta ancora 771 mila euro.