Restyling del Porto Vecchio, la prima sentenza dà contro il Comune

2 novembre 2022 | 17:12
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Restyling del Porto Vecchio, la prima sentenza dà contro il Comune

La pronuncia del Tar Liguria è sul ricorso della Canottieri Sanremo. Il presidente Tommasini: «Mi aspetto l’annullamento del procedimento di revoca delle concessioni demaniali alle associazioni sportive»

Sanremo. E’ stata pronunciata nei giorni scorsi la prima sentenza nel merito del Tar Liguria su uno dei molteplici ricorsi riguardanti la riqualificazione straordinaria del Porto Vecchio. La sentenza della prima sezione del tribunale amministrativo regionale è sul ricorso presentato dall’associazione sportiva dilettantistica Canottieri Sanremo, difesa dall’avvocato Filippo Bucchi di  Milano.

La Canottieri Sanremo aveva fatto causa a Palazzo Bellevue – citando anche la Porto di Sanremo srl (proponente di tutta l’operazione restyling) -, avverso il silenzio che era seguito all’avvio del procedimento di revoca delle concessioni demaniali in capo alle associazioni sportive, firmato dai dirigenti del municipio il 30 dicembre del 2021. La comunicazione era motivata dalla “necessità d’intraprendere lavori per il recupero e la riqualificazione del Porto Vecchio, nell’interesse pubblico”. Dopo alcuni mesi di confronti costruttivi tra ente locale e privati, il Comune aveva deciso di sospendere l’iter di revoca, almeno fino al termine dei lavori di recupero dell’antico scalo marittimo cittadino. Condizione, quest’ultima, non proprio rassicurante per le associazioni del porto, tra le quali figurano anche lo Yacht Club e i pescatori amatoriali.

La Canottieri Sanremo – il cui presidente è il manager Sergio Tommasini -, dopo una diffida caduta nel nulla, si era vista costretta ad agire in giudizio allo scopo di ottenere la definizione del procedimento aperto. Per il Tar Liguria il ricorso della Canottieri è fondato sotto ogni aspetto sollevato: “L’ampia discrezionalità di cui gode l’Amministrazione nel decidere se stipulare un accordo sostitutivo, a quali condizioni e con quale contenuto, non toglie che questa sia comunque obbligata a concludere il procedimento: in altre parole, una volta avviato un procedimento, l’Amministrazione è tenuta a concluderlo (pur rimanendo libera di decidere se farlo in maniera unilaterale oppure consensuale), anche perché la logica è consentire al privato di ottenere il bene della vita cui aspira oppure, in caso contrario, di poter adire il giudice amministrativo, impugnando le determinazioni dell’Amministrazione che reputa lesive. Pertanto, il Comune di Sanremo deve essere condannato a concludere con un provvedimento espresso il procedimento avviato con nota del 30.12.2021″. La sentenza del Tar ora è nelle mani dei consulenti esterni e degli avvocati dell’ufficio legale interno a Palazzo Bellevue, da cui la giunta Biancheri attende delucidazioni e consigli sul da farsi.

consiglio direttivo canottieri sanremo

Il commento. «Partiamo dal presupposto che la nostra associazione è esclusa dall’ambito della futura concessione a terzi che emergerà a seguito della gara europea quando avremo un aggiudicatario. Siamo altresì esclusi, come sede, dai lavori operativi previsti dal progetto di rifacimento del Porto Vecchio. La complessità della procedura della finanza di progetto ha creato evidentemente alcune problematiche amministrative che potevano essere evitate con un confronto puntuale con le associazioni sportive, – spiega Sergio Tommasini, presidente della Asd Canottieri Sanremo -. Dopo la ricezione della lettera del Comune a gennaio 2022, dove si annunciava l’avvio del procedimento di revoca della concessione, abbiamo cercato un dialogo costruttivo con l’ente che a tratti si è dimostrato proattivo. Il Comune ci ha proposto di presentare una bozza di accordo sostitutivo del procedimento ai sensi di legge e noi ci siamo prontamente attivati. Da allora i mesi sono passati e il disagio interno alla società è aumentato. Ci siamo quindi rivolti al Tar contro il “silenzio” dell’Amministrazione affinché si potesse uscire da questa impasse amministrativa e eventualmente impugnare un atto concreto, senza restare in un limbo giuridico che provoca solo incertezze gestionali. Il Comune, nel frattempo, ai primi di settembre di quest’anno, ha sospeso il procedimento di revoca a beneficio di tutti gli attori presenti sul porto. Questa sospensione, come citato in sentenza, non elimina il problema ma lo protrae nel tempo creando ulteriore disagio, soprattutto alla continuità operativa e verso i nostri soci. Onestamente mi aspetto che il Comune annulli il procedimento avviato a suo tempo perché non necessario in questa fase. Un progetto di questa natura merita chiarezza, condivisione e tempi certi. Noi siamo favorevoli al progetto, pronti a siglare un eventuale accordo sostitutivo di cui il Comune ha già in mano un bozza, ma resteremo vigili qualora venissero lesi i nostri legittimi diritti».

Gli altri fronti aperti. Tra coloro che rivendicano qualcosa o contestano la procedura portata avanti dall’amministrazione Biancheri, con riferimento particolare ai criteri che hanno portato alla scelta del progetto della Porti di Sanremo srl, ci sono: i Cantieri Piras, che chiedono l’annullamento della dichiarazione di pubblica utilità, i titolari dei baretti-ristoranti, scontenti delle nuove collocazioni attribuite loro dai progettisti, e la società immobiliare Giacofim Srl, collegata al Gruppo Cozzi Parodi. Il ricorso di quest’ultima è recentissimo, datato 30 settembre 2022. «Considerata anche la mia lunga esperienza in campo progettuale dei porti, sono intervenuta per dare un contributo volto ad una soluzione che possa essere soddisfacente per tutti gli attori: non è sfuggita a nessuno, infatti, la carenza di documentazione presentata», – dichiarava pochi giorni fa l’amministratore unico Beatrice Parodi -.

Beatrice Cozzi Parodi

(In copertina Sergio Tommasini. Sotto il consiglio direttivo della Canottieri Sanremo. Qui sopra Beatrice Parodi)