Crisi diplomatica

Rappresaglia spot al confine di Ventimiglia, poi la gendarmeria alleggerisce il presidio

Nel giorno dello sbarco dei migranti della Ocean Viking nel porto di Tolone

Ventimiglia. Immagini surreali questa mattina alla frontiera di Ventimiglia, dove, intorno alle 10, è scattata la “rappresaglia spot” della gendarmeria francese nel giorno dello sbarco, nel porto di Tolone, dei 230 migranti ostaggio da 15 giorni sulla nave Ocean Viking della ong Sos Méditerranée. Profughi respinti dall’Italia e quindi accolti dal governo Macron tra le polemiche. Dopo una avvio di giornata nella norma sia a Ponte San Ludovico che a Ponte San Luigi, le forze dell’ordine d’Oltralpe, dislocate alla barriera sul mare, hanno iniziato a controllare sistematicamente tutti i mezzi diretti a Mentone verso metà mattinata.

Mezzora di controlli mirati che non hanno risparmiato alcun passante. Utilitarie, furgoncini e pullman turistici sono stati ispezionati da cima a fondo. Ad ogni vettura aperti i bagagliai. Le verifiche sono partite non appena sul posto sono arrivate le telecamere degli inviati dei telegiornali. Mezzora di controlli che hanno provocato un po’ di coda, al termine dei quali la presenza della gendarmeria al confine si è considerevolmente alleggerita di colpo, con le decine di camionette presenti da settimane richiamate improvvisamente alla base.

frontiera Francia mentono Ventimiglia

Scenario surreale che fa il paio con la testimonianza di Sarr, un giovane lavoratore agricolo proveniente dal Gambia, impiegato nell’azienda agricola Ascheri, situata sulla linea del torrente Tan Tan che fissa il confine geografico tra i due Stati europei coinvolti nella crisi diplomatica sui ricollocamenti dei migranti. Sarr, 32 anni, ha assistito ai controlli con gli occhi di chi è riuscito a scamparvi, trovando rifugio in Italia dopo essersi miracolosamente salvato durante il viaggio della speranza che dall’Africa l’ha portato nel Bel Paese. Una storia drammatica, comune a decine di migliaia di uomini, donne e bambini che tentano, da più di un decennio a questa parte, di attraversare il muro invisibile eretto a Ventimiglia per ricongiungersi ai propri cari residenti in Francia, Germania e in Inghilterra. Sopravvissuto del Mediterraneo, dove molti altri suoi connazionali sono morti, caduti in mare dai barconi di fortuna dei trafficanti, prima di riuscire a raggiungere le coste di Lampedusa.

(In copertina l’intervista a Serena, titolare dell’azienda agricola Ascheri, a destra Sarr)

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