GIORNO DEI MORTI |
Altre News
/
Societa
/

Pieve di Teco, confraternita della Buona Morte tradizione e storia che dura dal 1600

2 novembre 2022 | 16:09
Share0

La tradizionale processione in occasione del giorno dei morti

Pieve di Teco. Cappucci neri calati in testa, la tunica che arriva fino ai piedi e lo stendardo che recita  “Quando sepeliebas mortuos ego obtuli orationem tuam domino” ossia Quando seppellivi i morti, io presentai al Signore la tua preghiera. Ritorna la processione della confraternita della buona morte in occasione del 2 di novembre giornata dedicata ai morti.

«La confraternita- racconta Bruno Alessandri, 76 anni e membro da trenta- è nata a Pieve nel 1600 quando il paese fu colpito dalla peste ed è stata eretta canonicamente in Pieve di Teco nell’oratorio di San Giovanni Battista per decreto del Vescovo di allora di Albenga. Nacque soprattutto per fare beneficenza, visitare i malati, seppellire i morti poveri e chi non aveva famiglia, pregare per le loro anime, procurare la dote alle fanciulle povere e assistere i condannati a morte». Oggi i membri della Confraternita sono almeno una trentina, uomini di tutte le età che sfilano durante le processioni più importanti del paese. «Numeri diversi rispetto al passato- ricorda Alessandri- ma i tempi cambiano e al giorno d’oggi non ci sono più giovani interessati a farne parte». Oggi nella giornata dedicata ai morti, i membri della Confraternita hanno partecipato alla tradizione processione che si tiene al cimitero cittadino.  «Prima- continua Bruno Alessandri- aveva uno scopo più religioso, oggi forse più folkloristico ma rimane sempre una tradizione radicata nella storia del paese. Ci riuniamo due o tre volte l’anno e poi per le principali processioni, quella dei morti e il venerdì Santo».