Perde la gamba in un incidente a Ventimiglia e non viene considerata abbastanza disabile a Gardaland, la testimonianza di Nina Rima

3 novembre 2022 | 18:07
Share0
Perde la gamba in un incidente a Ventimiglia e non viene considerata abbastanza disabile a Gardaland, la testimonianza di Nina Rima

«Il fast track per persone come me è una necessità non un privilegio, visto gli sforzi che l’assenza di esso provocherebbe, e non mi è stato concesso»

Ventimiglia. Era l’aprile del 2017, quando la vita di Nina Rima, una bellissima diciasettenne che sognava di fare la modella, cambia improvvisamente a seguito di un terribile incidente stradale avvenuto all’interno della galleria prima del confine di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia. Viaggiava in sella a uno scooter “Yamaha Xmax” guidato dall’allora fidanzato, un 21enne del posto. Poi lo scontro con una moto di grossa cilindrata, i due mezzi si incastrano e trascinano i passeggeri per diversi metri. Ad avere la peggio è proprio Nina, che a causa dell’incidente, si vede amputare la gamba sinistra.

Una volta sveglia in ospedale, Nina inizia subito a postare foto sui social, specialmente su Instagram, diventando in breve tempo un’influencer che, proprio a causa dei suoi trascorsi e delle difficoltà superate nel suo percorso, riesce a dare forza e rassicurazione a chi è più fragile.

Proprio su Instagram, nei giorni scorsi, Nina Rima racconta di essere stata vittima di discriminazione a Gardaland: secondo quanto affermato dall’influencer, dopo essersi recata nel parco divertimenti per trascorrere il weekend di Halloween in famiglia, le avrebbero negato la possibilità di ottenere il cosiddetto “saltafila”, che dovrebbe essere riconosciuto agli invalidi, perché ritenuta non abbastanza disabile.

Dalla sua testimonianza, sembrerebbe dunque che neanche la certificazione, contenente la percentuale di invalidità, sarebbe stata abbastanza rilevante per l’ottenimento del fast track: «Per ottenerlo mi è stato detto che la mia amputazione doveva essere trans femorale, ma a prescindere da ciò sarei stata troppo disabile per salire su alcuni giochi».

Motivo per il quale decide di pubblicare un post in cui scrive: «Il fast track per persone come me è una necessità non un privilegio, visto gli sforzi che l’assenza di esso provocherebbe, e non mi è stato concesso. Mi fa pena pensare al fatto che sia stata ascoltata e ricondivisa solo perché famosa, credo che le voci di tutte le persone diversamente abili dovrebbero essere ascoltate e avere lo stesso peso della mia».

D’altro canto, però, la risposta di Gardaland non tarda ad arrivare, infatti, il grande parco divertimenti afferma che non le sia mai stata chiesta una certificazione di invalidità, in quanto la protesi fosse chiaramente visibile, e che non sia mai stato effettuato nessun commento sul livello di amputazione collegato alla possibilità di ricevere un pass saltacoda, quanto esclusivamente in relazione all’accesso alle attrazioni.

Riviera24- nina rima

(Immagini da Instagram @nina.rimaa)