Palasport a rilento, parla l’impresa esclusa «Inspiegabile comportamento del Comune»
Interviene l’amministratore delegato della Sicrea Cantieri: «Amministrazione di Sanremo sorda di fronte a difficoltà oggettive e legittime richieste. Caso anomalo in Italia»
Sanremo. «Siamo disponibili a portare avanti il cantiere del palasport ma non comprendiamo come gli Uffici del Comune di Sanremo possano rimanere sordi di fronte alle nostre legittime richieste, in un contesto nazionale che vede un forte aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime che sta portando alla revisione dei costi di costruzione di tutte le opere pubbliche in fase di realizzazione». A dichiararlo è Stefano Boccuccia, amministratore delegato di Sicrea Cantieri srl (proprietà Imaco Spa), l’impresa esecutrice del palazzetto dello sport di Pian di Poma in costruzione, per la quale Palazzo Bellevue ha deciso la risoluzione anticipata del contratto dopo aver constatato che l’intervento ha accumulato ritardi inaccettabili per l’ente locale.
In particolare, stando al provvedimento di esclusione dal progetto di Pian di Poma, firmato ieri dal dirigente ai Lavori pubblici Danilo Burastero, “le opere iniziate in data 10 gennaio 2022 dovevano essere completate in 400 giorni naturali e consecutivi, con consegna chiavi in mano al Comune prevista per il 14 febbraio 2023. L’impresa Sicrea Cantieri ha condotto i lavori con un numero di maestranze limitato, come certificato dal giornale dei lavori, impegnando mediamente 2/3 operai per giorno, accumulando un ritardo di circa 4/5 mesi sul cronoprogramma. Quindi chiedendo una proroga dei termini contrattuali pari a 148 giorni. Riscontrato un livello di avanzamento dei lavori pari al 15% del totale, a fronte del 70% di tempo trascorso, la condotta dell’impresa integra le circostanze utili a determinare la risoluzione del contratto nei confronti del soggetto esecutore. A oggi sono già erogati – conclude la determina firmata dall’ingegner Burastero (in veste anche direttore dei lavori) – stati avanzamento lavori nella misura di circa 1,3 milioni di euro, pari al 15,60% dell’importo complessivo stimato in oltre 15 milioni”.
Continua Boccuccia. «Il tema vero non è il ritardo accumulato ma l’aumento del costo delle materie prime che ci ha portato alla richiesta legittima di revisione dei prezzi, e di proroga dei tempi di realizzazione. Da parte dell’amministrazione comunale di Sanremo abbiamo riscontrato la chiusura più totale. Una chiusura anomala nel panorama nazionale visto che per altre opere pubbliche appaltate in Italia nello stesso periodo, sia l’Anac* che il governo con i decreti “aiuti”, hanno aperto alla rivisione dei prezzi in corso d’opera, anche quando si tratta di contratto in leasing».
«Quello che vorrei far capire all’Amministrazione è che ci troviamo di fronte all’impossibilità oggettiva di andare avanti perché il prezzo di acquisto dei materiali è aumentato in maniera imprevedibile, sballando completamente le cifre fissate nel capitolato. Da parte nostra – conclude l’Ad di Sicrea Cantieri – ci rendiamo disponibili a proseguire. Ma c’è chi non sembra volerci sentire, come il direttore dei lavori, nonché dirigente del settore Lavori pubblici del Comune. Un fatto a nostro avviso davvero inspiegabile. Non possiamo accettare di venire estromessi dal cantiere senza un accordo. Siamo pronti a far valere le nostre ragioni in tutte le sedi opportune».
*La delibera Anac 227 del maggio 2022. “L’adozione delle misure di lock-down in Cina e la situazione bellica in corso in Ucraina sono eventi astrattamente ascrivibili alla categoria della causa di forza maggiore, potendo sostanziarsi in circostanze imprevedibili ed estranee al controllo dei fornitori. Pertanto, nel caso in cui sia reso oggettivamente impossibile o difficoltoso procedere con la necessaria regolarità e tempestività alla fornitura di beni per ragioni strettamente connesse a detti eventi, le stazioni appaltanti valutano, caso per caso, la possibilità di ritenere configurabile la causa di forza maggiore. Le amministrazioni possono valutare la possibilità di disporre la sospensione del contratto per il tempo strettamente necessario, nel rispetto delle indicazioni riportate nell’articolo 107 del codice dei contratti pubblici oppure di rinegoziare i termini concordati per l’adempimento. Possono valutare altresì la sussistenza in concreto dei presupposti per escludere l’applicabilità delle penali o della risoluzione contrattuale. Si evidenzia che il fornitore che intenda avvalersi della causa esimente deve necessariamente adempiere agli obblighi informativi eventualmente stabiliti in apposite clausole contrattuali o comunque applicabili in virtù del principio di buona fede contrattuale ex articolo 1375 del codice civile, fornendo i dovuti elementi probatori ed esplicativi, con particolare riferimento all’impegno profuso per evitare o superare la causa impedente e per mitigare gli effetti negativi dell’impossibilità o della sua durata”.
Cantiere in stand-by fino a dopo le feste. Nell’incertezza della situazione venutasi a creare, sono destinati a rimanere pressoché fermi fino alla fine delle festività natalizie i lavori per la costruzione del palazzetto dello sport di Pian di Poma. Il dato è emerso nei giorni scorsi a seguito di confronto tra amministrazione comunale, tecnici di Palazzo Bellevue e Iccrea BancaImpresa Spa, il soggetto finanziatore dell’intervento che adesso deve trovare una soluzione all’uscita di scena della Sicrea Cantieri srl a cui erano deputate strutture edili e impianti. Tra le ipotesi al vaglio è stata prospettata la possibilità che a condurre a termine l’intervento possano essere le altre due società dell’associazione temporanea di imprese coinvolta nel progetto: il Consorzio Ercole, che si sarebbe dovuto occupare della realizzazione del tetto e delle strutture prefabbricate, insieme a Myrtha Pools specializzata in piscine.