Originario di Sanremo fonda la prima associazione italiana per persone prive di cittadinanza

15 novembre 2022 | 08:30
Share0
Originario di Sanremo fonda la prima associazione italiana per persone prive di cittadinanza
Originario di Sanremo fonda la prima associazione italiana per persone prive di cittadinanza
Originario di Sanremo fonda la prima associazione italiana per persone prive di cittadinanza

«Volevo dare vita ad un’organizzazione per far comprendere alle istituzioni cosa vuol dire vivere nell’incertezza e aiutare coloro che stanno vivendo ciò che ho vissuto io», racconta il 27enne Armando Augello Cupi

Sanremo. «Volevo dare vita ad una associazione fatta dagli apolidi per gli apolidi per far comprendere alle istituzioni cosa vuol dire vivere nell’incertezza, senza avere la cittadinanza in nessuno stato e soprattutto aiutare coloro che stanno vivendo ciò che ho vissuto io».

Sono queste le ragioni che hanno portato il 27enne Armando Augello Cupi a fondare Unia, Unione Italiana Apolidi, prima associazione italiana nata con lo scopo di migliorare la vita circa 3 mila persone che risiedono in Italia, ma che non hanno la cittadinanza in nessun Paese.

Armando ha pochi mesi quando viene abbandonato dai suoi genitori biologici, di cui non conosce alcuna informazione compresa la nazionalità, per poi essere affidato a una coppia italiana che lo ha cresciuto ed è diventata la sua famiglia: «So solamente che sono nato a Sanremo. La mia infanzia è stata perfettamente normale, ma una volta arrivato al liceo sono stato espulso perché non avevo i documenti, ma solo l’atto di nascita. Per questa ragione mi venivano anche negate attività come la gita con gli amici o l’iscrizione a uno sport. Nella mia adolescenza ho passato momenti difficili, non era facile capire ciò che stava accadendo, cercavo una risposta a ciò che mi stava capitando e vivevo nell’incertezza, mentre i miei coetanei viaggiavano, proseguivano gli studi e iniziavano a lavorare».

Raggiunta la maggiore età, Armando prova a chiedere una carta di identità nel Comune in cui risiede, ma non gli viene concessa poiché il suo nome non risulta in nessun database o documento. Da lì decide di ingaggiare un avvocato e grazie alla procedura di riconoscimento dello status di apolidia, Armando ottiene prima un permesso di soggiorno e successivamente una carta di identità, una patente e un codice fiscale, potendo finalmente vivere a pieno, senza più muri che limitassero il suo cammino. «All’età di 23 anni i miei genitori adottivi hanno potuto adottarmi legalmente, nei loro occhi c’era un’espressione di felicità e soprattutto di sollievo e l’anno scorso sono riuscito per la prima volta a viaggiare attraverso il mio titolo di viaggio, è stata un’esperienza fantastica; sono stato in Portogallo e già prendere l’aereo è stata un’esperienza surreale perché non mi sembrava vero che stessi su un aeroplano», racconta Armando.

Una volta ottenuti i documenti, Armando decide anche di recuperare il tempo perduto e di iscriversi al corso di Global Humanities presso l’università La Sapienza di Roma, non dimenticando però il senso di smarrimento e le difficoltà vissute negli anni. Per questa ragione nel 2022 ha deciso di fondare con altri apolidi un’organizzazione no profit che aiutasse persone nella sua situazione, tutelando i loro diritti, dando loro una voce e informando inoltre l’opinione pubblica. «Vorrei che nella società civile italiana aumentasse la consapevolezza che gli apolidi esistono e sono molto vicini a quella che è la nostra realtà, creare quindi una maggiore informazione e sensibilizzazione per quanto riguarda questa tematica, siccome dietro c’è molta ignoranza, e poi la conoscenza dell’iter burocratico al quale un apolide è esposto», spiega Armando

Per informazioni visitare il sito www.unioneitalianaapolidi.com, scrivere alle mail info@unioneitalianaapolidi.com e unioneitalianaapolidi@pec.it, telefonare al numero + 39 393 1472916 e visitare la pagina Instagram unioneitalianaapolidi, Facebok Unione Italiana Apolidi e Twitter Unione Italiana Apolidi.