Migranti, Toti: «La Francia fa la morale? C’è un limite a tutto»
«Se l’Italia chiede che i migranti sbarchino non solo nei porti italiani è “disumana”. Se i gendarmi francesi, pistole e manganelli, abbandonano sulla frontiera i migranti, senza cibo, acqua e cure mediche, quella invece è vera solidarietà»
Ventimiglia. «Forse qualcuno oltre confine dovrebbe rileggersi la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, orgoglio della rivoluzione francese. È passato tanto tempo, evidentemente è stata dimenticata. O anche solo il meno nobile Trattato di Schengen, ai cui doveri spesso il nostro Paese viene bruscamente richiamato dai tanti soloni della morale predicata e poco praticata.
Perché basta fare un salto al confine di Ventimiglia per vedere un muro di 4000 agenti equipaggiati di tutto punto che ogni mattina riportano al confine italiano decine di migranti che hanno camminato tutta la notte, rischiando la vita, per attraversare la frontiera. Per raggiungere quella terra di libertà che evidentemente è tale solo per chi ha in tasca documenti europei e magari qualche carta di credito ben fornita».
Con queste parole il presidente di Regione LiguriaGiovanni Toti attacca la Francia in merito alla questione migranti.
«Sono persone che spesso cercano solo di ricongiungersi a parenti che non vedono da decenni – prosegue Toti – . La Francia che ci fa la morale è la stessa Francia che ha sospeso, unilateralmente, il Trattato sulla libera circolazione delle persone in Europa? È la Francia che ogni giorno dell’anno rispedisce oltre confine a Mentone almeno 80/100 migranti, per farli dormire sotto un ponte a Ventimiglia, in attesa di riprovarci a passare quel confine?
Dunque, se l’Italia chiede che i migranti sbarchino non solo nei porti italiani è “disumana”. Se i gendarmi francesi, pistole e manganelli, abbandonano sulla frontiera i migranti, senza cibo, acqua e cure mediche, quella invece è vera solidarietà!
Ora, a me non piace quando nella casa comune europea si alzano i toni. Ma c’è davvero un limite a tutto, anche al sentirsi superiori e alla doppia morale!».