Linea Cuneo-Ventimiglia, le associazioni: «Due passi avanti e uno indietro?»

29 novembre 2022 | 10:33
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Linea Cuneo-Ventimiglia, le associazioni: «Due passi avanti e uno indietro?»

«Chiediamo alle Regioni Sud Liguria e Piemonte di formalizzare e sottoscrivere congiuntamente un documento che preveda una vera cooperazione con una Dichiarazione d’Intenti atta a soddisfare i bisogni reali dei territori»

Ventimiglia. Le dichiarazioni dell’Associazione Gruppo Oltre -Vernante, Associazione di Piazza in Piazza – Cuneo, AGB (Associazione Giuseppe Biancheri), Comitato Amici della Ferrovia Cuneo-Ventimiglia/Nizza, Comitato Difesa Ferrovie Locali di Cuneo, Comitato spontaneo “Un Treno e un Parco per l’Europa” – Robilante, Co.M.I.S. – Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile, Gruppo Pendolari Cuneo -Torino, Transfrontalieri della Valle Vermenagna, in merito alla situazione della linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia:

«Ci eravamo veramente rallegrati a luglio di quest’anno quando finalmente erano state raddoppiate le coppie di corse tra Cuneo e Ventimiglia: quattro corse in partenza da Cuneo e quattro da Ventimiglia. Da anni era richiesto e quasi preteso un miglioramento del servizio su questa tratta, anni in cui sembrava veramente fossero ormai inutili, manifestazioni, firme e petizioni di cittadini, articoli di esperti di problemi ferroviari e di comitati. Neppure le 75.586 firme raccolte sotto l’egida del F.A.I., Fondo Ambiente Italiano, non sembravano smuovere più di tanto (a parte dichiarazioni formali quasi obbligate) i responsabili della definizione, della programmazione e dell’esecuzione del servizio ferroviario in Valle Roia, in primis la Regione Piemonte.

Gli orari comunque non erano del tutto soddisfacenti e non parevano rispondere a esigenze elementari di efficienza e di fruibilità della Linea alla luce dei disservizi che ne sarebbero derivati come evidenziato tempestivamente a luglio da alcune delle associazioni e dei comitati che firmano questo comunicato (l’inspiegabile intervallo di soli 40 minuti tra la prima e la seconda partenza da Cuneo alla mattina; l’assenza di treni per Ventimiglia da Cuneo dopo le 14.41; l’intervallo di circa un’ora intercorrente tra i primi due treni alla mattina da Ventimiglia; la mancanza di un treno alla mattina presto da Ventimiglia e uno nel – possibilmente – tardo pomeriggio da Cuneo).

Tutte queste incongruenze erano veramente incomprensibili, come incomprensibili erano le giustificazioni addotte dalla Regione Piemonte per non adottare modifiche (pagare una notte a Ventimiglia a capotreno e macchinista; difficoltà, poi risultate inesistenti, da parte francese).

Negli ultimi giorni tuttavia sono cominciate a filtrare notizie sugli orari invernali in essere dall’11 dicembre che confermavano una partenza presto da Ventimiglia e una nel pomeriggio da Cuneo. Come risulta dal sito ufficiale di Trenitalia da tale data questi saranno i nuovi orari: da Cuneo partenze alle 6.41, 14.41 e 17.15; da Ventimiglia alle 6.19, 10.39 e 18.46. Quindi un treno presto da Ventimiglia e uno nel pomeriggio da Cuneo, ma purtroppo e vergognosamente sono state cancellate due corse: non più quattro coppie di corse tra Cuneo e Ventimiglia, ma tre, con un complessivo peggioramento del servizio.

I liguri e i francesi sono finalmente un po’ più agevolati e possono passare qualche ora a Cuneo e poi ritornare in serata, mentre i cuneesi partono alle 6.41, arrivano a Ventimiglia alle 9.21 e – se non possono ripartire per Cuneo alle 10.39 – devono attendere fino alle 18.46 (487 minuti, cioè più di otto ore!) per ritornare a Cuneo.

La Regione Piemonte afferma che è stata tolta una coppia di treni per far fronte alle maggiori spese per effetto del “pernottamento” del personale a Ventimiglia. Il risparmio per la Regione Piemonte (qualche migliaio di euro) è certamente ben superiore al costo del “pernottamento” di due persone a Ventimiglia (qualche centinaio di euro per l’albergo e per l’eventuale indennità per “fuori sede”) e non possiamo non chiederci se è proprio necessario risparmiare qualcosa a prezzo di un evidente, insoddisfacente e sgraditissimo peggioramento del servizio.

Né questo risparmio dovrebbe essere utilizzato per coprire i costi delle ipotizzate (o promesse) “navette” Limone-Tende-Limone, considerando che si dice che il loro costo dovrebbe essere a carico della Francia. Non si comprende inoltre la cancellazione della quarta coppia di corse – da Cuneo alle 12.41e da Ventimiglia alle 16.36 (peraltro tardiva nell’arrivo a Cuneo dieci minuti dopo la partenza di un treno per Torino…) – adducendone il motivo al rifiuto della SNCF all’estensione serale dell’orario di operatività della circolazione in Valle Roia: infatti la coppia di corse non più effettuata circola in orario pomeridiano e non ha nulla a che fare con un orario serale e in Valle Roia alla sera circolano (orario dall’11 dicembre prossimo) due treni, cioè quello in arrivo a Ventimiglia alle 20.05 da Cuneo e quello in arrivo a Limone alle 20.45 (il personale operativo della SNCF può quindi essere libero dal servizio dalle 20.45) e a Cuneo alle 21.19.

Questa “fine orario” del personale bregliese della Sncf potrebbe anche rendere possibile un posticipo di 20÷30 minuti della partenza da Cuneo del treno previsto alle 17.15. Quindi come si diceva all’inizio, due passi avanti e uno indietro. Crediamo fermamente che sia giunto il momento affinchè tutte le amministrazioni dei Comuni sulla linea( liguri,francesi, piemontesi) si unissero per uno scopo unico: salvare la linea.

Chiediamo alle Regioni Sud Liguria e Piemonte di formalizzare e sottoscrivere congiuntamente un documento che preveda una vera cooperazione con una Dichiarazione d’Intenti atta a soddisfare i bisogni reali dei territori. Con questo obiettivi dovrebbero chiedere ad alta voce di programmare orari normali con treni normali , senza penalizzare nessuna regione. Gli orari devono tenere conto delle esigenze di tutti i territori, senza privilegi per una zona rispetto ad altre e con servizi su tutta la linea , con giuste coincidenze. L’obiettivo deve essere l’aumento delle corse e non un arretramento e peggioramento con riduzioni».