Lavori pubblici, a Castel Vittorio anche un affidamento diretto alla Edilcantieri Srl
Oltre alla ristrutturazione di un’area destinata a manifestazioni pubbliche, alla ditta di Speranza anche la manutenzione di un parcheggio
Castel Vittorio. «Un vero e proprio sistema che coinvolge una pluralità di persone e aziende». Così si era espresso, a inizio giugno, il procuratore capo di Imperia Alberto Lari parlando del presunto giro di tangenti e appalti pubblici truccati che aveva portato lo scorso 30 maggio all’arresto, in flagranza di reato, dell’allora sindaco del comune di Aurigo e consigliere provinciale Luigino Dellerba e di Vincenzo Speranza, titolare della Edilcantieri Costruzioni Srl di Imperia.
«Un sistema malato», volto a garantire l’aggiudicazione degli appalti sempre alla stessa ditta, la Edilcantieri, appunto. Un sistema che si sarebbe dovuto interrompere con quell’arresto compiuto dai carabinieri, che avevano beccato Dellerba mentre usciva dalla sede della Edilcantieri di via De Sonnaz a Imperia con una busta contenente 2mila euro in contanti: una dazione, secondo gli inquirenti, che avrebbe consentito all’imprenditore, aiutato nella gestione degli affare dal fratello Gaetano, di aggiudicarsi l’ennesimo lavoro da parte di un ente pubblico.
L’inchiesta principale, coordinata dal sostituto procuratore Barbara Bresci, si era concentrata sull’aggiudicazione dell’appalto per la messa in sicurezza dell’area a rischio dissesto idrogeologico tra Rio Banco, Rio Funtanetta e via Piave ad Aurigo: lavori per 282mila euro affidati alla Edilcantieri Costruzioni di Speranza. E non è tutto: la Procura contesta anche una seconda “bustarella” consegnata direttamente nelle mani di Dellerba che avrebbe promesso ai fratelli Speranza l’appalto relativo alla futura realizzazione di un parcheggio nell’ex bocciofila di corso Roosevelt, a Imperia.
Ma il «sistema malato» non si è fermato nell’Imperiese e ora, nel registro degli indagati di un secondo filone di indagine, a quelli dei fratelli Vincenzo e Gaetano Speranza si sono aggiunti i nomi di Fabrizio Rosa, responsabile ufficio lavori pubblici del Comune di Castel Vittorio, nonché rup per la procedura negoziata inerente l’affidamento dei lavori pubblici e quello di Enzo Macrì, amministratore unico ditta “Edilmac costruzioni srl”. Il sistema “collaudato” dai fratelli Speranza per ottenere gli appalti, secondo quanto accertato dagli inquirenti, è sempre lo stesso: si parla di presunti episodi corruttivi, di turbativa degli incanti e rivelazione di segreti d’ufficio «da parte di pubblici ufficiali di un Comune della provincia per favorire imprenditori locali». In particolare, le contestazioni riguardano fatti accaduti lo scorso marzo, quando nel corso delle attività prodromiche all’assegnazione di un appalto del valore complessivo di circa 200mila euro per la ristrutturazione e il recupero urbanistico di area destinata a manifestazioni pubbliche del Comune di Castel Vittorio, la ditta assegnataria riuscì a farsi affidare l’appalto grazie all’accordo con le altre imprese invitate il cui elenco, secondo gli inquirenti, gli era stato illecitamente consegnato dal funzionario Fabrizio Rosa.
Nel piccolo comune dell’Alta Val Nervia, però, la Edilcantieri non si è accontentata di un lavoro solo. Alla srl, infatti, sempre lo stesso funzionario, il geometra Rosa, nel maggio scorso aveva assegnato con affidamento diretto (in quanto opera sotto soglia di 150mila euro, ndr) alla Edilcantieri interventi «di manutenzione straordinaria necessari alla messa in sicurezza del parcheggio pubblico ubicato in Via Martiri di Gordale, all’interno del centro abitato di Castel Vittorio» per un totale di 64.731,06 euro.