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Lavori in via Don Bosco a Vallecrosia, i residenti: «Distrutto il verde cresciuto nel tempo di una vita umana»

2 novembre 2022 | 09:06
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Lavori in via Don Bosco a Vallecrosia, i residenti: «Distrutto il verde cresciuto nel tempo di una vita umana»

«Sono stati abbattuti almeno una ventina di oleandri ed aranci. Chiediamo lo stop del cantiere e la ripiantumazione degli alberi»

Vallecrosia. La lettera scritta da alcuni residenti di via Don Bosco in merito ai lavori di riqualificazione partiti lo scorso 13 ottobre:

«In qualità di residenti e abitanti della zona, a Vallecrosia abbiamo dovuto constatare con grande amarezza l’abbattimento di
almeno una ventina di oleandri ed aranci piantati oltre cinquant’anni or sono in via Don Bosco. Ma grandissima preoccupazione suscita l’intenzione di proseguire la desertificazione di tutta la via: il progetto che ha l’ardire di definirsi di “riqualificazione” prevede l’abbattimento del viale alberato, su entrambi i lati. Stiamo parlando di quasi un’altra cinquantina di alberi pluridecennali. Un intero “bosco”.

Non solo, è già stata manifestata l’intenzione di proseguire i lavori iniziati nell’ultimo tratto della via, dove si paventa lo
sradicamento anche dei suoi maestosi tigli. Tutto questo denota una totale insensibilità nei confronti di un patrimonio arboreo che andrebbe invece protetto e salvaguardato e che al momento connota ancora, nonostante lo sfregio iniziato lo scorso 13 ottobre, l’unica via fittamente alberata della cittadina di Vallecrosia, già deturpata da uno sviluppo edilizio selvaggio.

Questa iniziativa deplorevole viene giustificata con l’esecuzione di un breve tratto di pista ciclabile, i cui benefici in termini
ambientali saranno completamente vanificati dall’abbattimento degli alberi che finora hanno contribuito a migliorare la qualità
dell’aria, ad ombreggiare, ad offrire riparo alle specie volatili. È infatti in completo disaccordo con le più attuali raccomandazioni a favore della salvaguardia e dell’incremento del verde cittadino per attenuare gli effetti della crisi climatica nelle cementificate zone urbane e in contrasto anche con l’art. 9 e l’art. 41 della Costituzione Italiana, che dall’11 febbraio di quest’anno sono stati arricchiti da un’attenzione particolare all’ambiente, a vantaggio delle future generazioni.

In tre mesi il progetto finanziato dalla Regione avrà distrutto il verde che è cresciuto nel tempo di una vita umana e che è l’orgoglio degli abitanti del quartiere, che l’hanno sempre amato. Si richiede pertanto l’immediata sospensione dei lavori già
iniziati, la ripiantumazione della fila di oleandri ed aranci ormai abbattuti, la modifica del progetto in questa particolare zona che
erroneamente viene descritta come “degradata” ma che è, al contrario, una delle più verdi, accoglienti e vivibili della città, proprio grazie al suo patrimonio vegetale».