Il Pd imperiese prepara l’alternativa a Toti. Orlando: «In Liguria l’accesso alla sanità pubblica non è più garantito»

2 novembre 2022 | 19:24
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Sull’ospedale Saint Charles si Bordighera, Ioculano: «Il progetto in queste condizioni è insostenibile»

Camporosso. «Credo che il tema al centro della nostra iniziativa politica debba essere il dissesto del sistema sanitario della nostra regione». A dirlo è il deputato Andrea Orlando (Pd), che ha incontrato la stampa dopo un tour nella Val Nervia, accompagnato dal segretario provinciale dei Dem Christian Quesada, e del consigliere regionale in forza al Pd Enrico Ioculano.

«Oggi abbiamo liste di attesa che mettono in discussione l’effettiva possibilità di accesso al sistema sanitario nazionale. Quando i tempi, per una vista, vanno oltre l’anno, chi può si cura con le proprie risorse, chi non le ha non si cura – ha aggiunto -. Noi dovremo chiamare a rispondere la giunta Toti di questo punto preciso: il diritto di accesso alle cure, in Liguria, non è più garantito».

Il tema della sanità è stato toccato in modo particolare dal consigliere Ioculano, che ha parlato a lungo della situazione di stallo dell’ospedale Saint Charles di Bordighera. «Diciamo che l’elemento ospedale di Bordighera è stato ed è tutt’oggi la punta dell’iceberg – ha detto -. E’ dal 2018, che ci dicono che passerà la gestione del privato: siamo a novembre 2022 e ancora questo non è avvenuto. Con un rimpallo di responsabilità tra la direzione dell’Asl, Alisa, il privato, che sta diventando imbarazzante. Il problema probabilmente è il progetto ed è quello che stiamo sostenendo noi da tempo, perché il progetto in queste condizioni è insostenibile. Continuare a raccontare che ci sarà il pronto soccorso, il numero del personale, la possibilità di avere medici dell’emergenza, che non se ne trova in tutta Italia, probabilmente si sta raccontando qualcosa che non può essere. E’ quando queste domande sono state fatte in Commissione Sanità in Regione, nel luglio 2021, nel novembre del 2021, tutte le volte, da parte dei dirigenti della sanità Ligure, sono state dette delle cose inesatte, perché ci dicevano che tutto era apposto, di stare tranquilli. Voglio ricordare che questo bando prevedeva la presa in carico da parte del privato della struttura di Bordighera nel giro di trenta giorni dalla sottoscrizione. E questo non è avvenuto e tutte le volte in cui abbiamo detto: ‘Scusate, ma voi ad oggi sareste pronti per subentrare?’. La risposta: ‘Assolutamente, sì’. E tutti i dirigenti della sanità Ligure annuivano. Allora, o ci hanno preso in giro all’epoca, ed è quello che penso, o qualcosa non sta tornando, tra quello che si sono detti il privato e la parte pubblica. Ad oggi il risultato è che i medici e gli operatori sanitari che erano presenti all’ospedale di Bordighera se ne stanno andando; le prestazioni sono meno; il personale che è rimasto è eroico, perché vive in uno stato di incertezza totale e i cittadini ci rimettono».

orlando pd camporosso

Si è parlato poi anche di Pnrr e degli obiettivi per eliminare il gap tra chi vive nell’entroterra, spesso dimenticato, rispetto agli abitanti dei centri costieri più grandi. «Intanto credo che il Pnrr sia un grande strumento, se usato adeguatamente, per ridurre i divari tra i piccoli borghi e le città – ha detto Orlando -. In Liguria, purtroppo, non credo che si stia utilizzando in questa dire, ovviamente i grossi investimenti andranno per i grandi centri, piuttosto che per le realtà noi e poi naturalmente non c’è solo il Pnrr. Si tratta, oggi, di pensare all’utilizzo anche dei fondi europei, accanto al piano per aiutare la rinascita di queste realtà. Stiamo parlando spesso di restituire servizi che sono stati tolti nel corso di questi anni». «Stavo pensando anche di cogliere nuove opportunità che si stanno determinando – ha aggiunto l’ex ministro -. Le realtà delle aree interne possono essere luoghi dove lavorare anche per una parte della settimana, per tutte le persone che possono fare smart working. Si tratta di cogliere questa occasione, per altro in questa zona, c’è anche il tema di portare a compimento il percorso dell’accordo con il Principato di Monaco sui frontalieri, che sarà uno dei miei primi obiettivi, riguarado appunto lo smart working e la possibilità che una parte del lavoro sia svolto da casa e magari anche in aree interne, che si attrezzano per poter consentire questo tipo di attività da casa. E’ anche un modo di pensare al turismo enogastronomico di ridare anche una nuova funzione un nuovo ruolo a queste aree che altrimenti sono soggette allo spopolamento».

Sul caro bollette, che affligge comuni cittadini e imprenditori: «E’ un tema fondamentale, la preoccupazione maggiore che le persone hanno al momento. Ma ora si stanno occupando di tutt’altro (il governo Meloni): nei nostri giri nel territorio nessuno, però, ci ha proposto il tema dei rave o della riforma della giustizia».

Commentando il risultato delle scorse politiche, il segretario provinciale del Pd Christian Quesada ha detto: «E’ chiaro che noi non possiamo certamente dire di essere stati premiati alle urne, perché come l’abbiamo detto a più riprese abbiamo perso queste elezioni Politiche dove ha vinto nettamente il centrodestra. Però, in Liguria, diversamente dal resto dell’Italia, c’è chiaramente il Presidente della Regione che doveva essere un valore aggiunto per il centrodestra e invece, in Liguria, ottiene una delle percentuali peggiori a livello nazionale, con un dato: il vicepresidente della Regione non è stato eletto sostanzialmente e alcuni esponenti della giunta Toti di punta non sono stati eletti. Quindi, è chiaro ed evidente che questo qui è un aspetto, su cui non si può girare attorno. L’obiettivo del Partito Democratico di oggi è sicuramente quello di costruire un’opposizione ancora più capillare sul territorio, perché la luna di miele di Toti è finita e il nostro obiettivo deve essere quello di costruire una alternativa reale all’interno delle Regione e su questo ci siamo impegnati ed è per questo che stiamo facendo questi incontri periodici con i nostri rappresentanti sul territorio sia in Parlamento sia in Consiglio regionale. L’obiettivo è quello di costruire un’alternativa forte per le prossime elezioni regionali».

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