Condannato per aver ucciso moglie e cane a Rocchetta Nervina, presentato il ricorso in Appello

11 novembre 2022 | 12:44
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Condannato per aver ucciso moglie e cane a Rocchetta Nervina, presentato il ricorso in Appello

Contestata l’aggravante del coniugo e l’uccisione dell’animale

Imperia. L’avvocato Roberta Rosso, legale di Fulvio Sartori, ha presentato ricorso in Appello per la sentenza di condanna a 16 anni e 4 mesi di reclusione pronunciata dalla Corte di Assise di Imperia nei confronti del suo assistito: Sartori, 81 anni, che il 19 aprile del 2021, uccise a coltellate la moglie Tina Boero, 80 anni, e la loro cagnolina Luna, nell’abitazione in cui vivevano a Rocchetta Nervina.

La pubblica accusa, sostenuta dal pm Antonella Politi, chiese 20 anni di carcere. Il collegio escluse le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi, ritenendo l’uccisione del cane come reato in continuazione rispetto all’omicidio della moglie. A Sartori, inoltre, venne riconosciuta la seminfermità come diminuente prevalente rispetto alle quattro aggravanti contestate.

Così l’avvocato Rosso motiva il ricorso in Appello: «Fermo restando che la sentenza di primo grado è stata equilibrata e che sono state accolte le ragioni della difesa, in quanto il giudice ha escluso quasi tutte le aggravanti, è rimasto il rapporto di coniugio. Pur essendo fuor di dubbio, che sotto il profilo civile, la vittima era la moglie; questo elemento, tuttavia, non costituirebbe una aggravante, ma la ragione dello stato depressivo che ha dato luogo al delitto». Insomma, secondo il legale Sartori avrebbe agito per liberare la moglie, affetta secondo la difesa da depressione, dal dolore e della sofferenza, sapendo di non poterla più accudire per l’avanzata età. Dunque, per l’avvocato Rosso, il rapporto di coniugio fu causa scatenante e non è da considerarsi aggravante. In Appello, inoltre, viene impugnata anche l’aggravante dell’uccisione di animale: anche in questo caso, Sartori, a detta del suo avvocato, volle evitare ulteriori sofferenze al cane, che sarebbe rimasto solo senza i padroni (dopo aver ucciso la moglie, infatti, l’anziano aveva tentato il suicidio).