Aumenta il bonus fiscale ai frontalieri ma la tassazione per i pensionati ventimigliesi è quattro volte superiore a quella di chi lavorava in Svizzera

Il tetto del bonus si alza a 10mila euro: 2.500 euro in più rispetto a quello attuale
Ventimiglia. Notizia dulce-amara per i frontalieri, soprattutto per chi ogni giorno si reca a lavorare in Francia e nel Principato di Monaco. Lo annuncia Roberto Parodi, segretario del Fai Frontalieri Intemeli: «Aumenta il bonus fiscale per i lavoratori frontalieri ma i pensionati sono sempre più penalizzati – dichiara -. La settimana scorsa il consiglio dei ministri ha presentato una proposta di legge sulla ratifica del nuovo accordo fiscale Italia Svizzera sui frontalieri. La proposta prevede l’aumento del bonus fiscale dai 7500 euro attuali a 10.000 euro. Bonus del quale usufruiranno anche i nostri lavoratori frontalieri in Francia e nel Principato di Monaco».
Una buona notizia, dunque, che però viene offuscata da una nota dolente: il prelievo fiscale diverso a seconda delle zone. «Un atto discriminatorio e inaccettabile per i nostri 8000 pensionati frontalieri – dichiara Parodi -. Infatti nello stesso consiglio dei ministri, lo stesso ministro Giancarlo
Giorgetti, in una norma contenuta nella legge di stabilità, sancisce che le pensioni dei frontalieri con la Svizzera percepite dagli ex lavoratori frontalieri italiani devono essere sottoposte alla stessa tassazione, ovvero il 5 percento, indipendentemente dal luogo in cui vengono riscosse». A differenza di chi ha lavorato in Svizzera e fino ad ora ha pagato le tasse solo in quel paese, i pensionati frontalieri “nostrani” hanno «una tassazione di partenza del 23 percento: più di quattro volte superiore», spiega sempre il segretario del Fai.
«Non comprendere tutti i pensionati frontalieri è una discriminazione – conclude – Una disparità di trattamento tra pari cittadini italiani.
Invito in particolare la Lega, visto l’appartenenza del ministro, ma anche l’intero governo a non macchiarsi di questa vergognosa differenza
di trattamento e intervenire in fase di conversione a modificare la norma».