Consiglio comunale

Appalto “truccato” a Castel Vittorio: «L’amministrazione è estranea e si è messa a disposizione degli inquirenti»

I lavori per l'area festeggiamenti non si sono fermati: «Siamo in attesa dell'arrivo dei materiali su misura»

Castel Vittorio. «L’amministrazione ha appreso, come tutti i cittadini di Castel Vittorio, di questo accaduto dai giornali, quindi l’amministrazione è estranea. Una volta appreso il fatto, l’amministrazione si è messa subito a disposizione dell’autorità giudiziaria per qualsiasi cosa: il sindaco, il segretario, la giunta, tutto il consiglio, sono disponibili a dare chiarimenti, anzi più che darli li vogliamo anche noi perché non sappiamo nulla». Lo ha dichiarato ieri sera il presidente del consiglio comunale di Castel Vittorio Antonio Federico, rispondendo alle domande del consigliere di minoranza Silvano Sudi che, insieme ai colleghi Enzo Rebaudo e Romina De Certo, ha chiesto che venisse convocato un consiglio comunale in sessione straordinaria per avere chiarimenti in merito all’indagine del presunto appalto truccato relativo ai lavori, affidati alla Edilcantieri Costruzioni, per la ristrutturazione e il recupero urbanistico dell’area destinata alle manifestazioni culturali e ai festeggiamenti del comune.

Quattro le persone che hanno ricevuto un avviso di garanzia per l’appalto in questione: Vincenzo e Gaetano Speranza (Edilcantieri Costruzioni) Fabrizio Rosa, responsabile ufficio lavori pubblici del Comune di Castel Vittorio, nonché rup per la procedura negoziata inerente l’affidamento dei lavori pubblici ed Enzo Macrì, amministratore unico ditta “Edilmac costruzioni srl”.

Le indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Imperia, sono partite nella primavera scorsa: a fine maggio, con l’accusa di corruzione, erano finiti in carcere l’allora sindaco di Aurigo e consigliere provinciale, Luigino Dellerba e l’imprenditore Vincenzo Speranza per un presunto giro di mazzette elargite da quest’ultimo a Dellerba in cambio dell’ottenimento di lavori pubblici. Sempre per la stessa vicenda, pochi giorni dopo, era stato indagato anche il fratello di Vincenzo, Gaetano Speranza. L’inchiesta si è poi allargata, arrivando anche a Castel Vittorio, dove alla Edilcantieri sono stati assegnati lavori per circa 200mila euro.

Il sistema “collaudato” dai fratelli Speranza per ottenere gli appalti, secondo quanto accertato dagli inquirenti, è sempre lo stesso: si parla di presunti episodi corruttivi, di turbativa degli incanti e rivelazione di segreti d’ufficio «da parte di pubblici ufficiali di un Comune della provincia per favorire imprenditori locali». In particolare, le contestazioni riguardano fatti accaduti lo scorso marzo, quando nel corso delle attività prodromiche all’assegnazione di un appalto del valore complessivo di circa 200mila euro per la ristrutturazione e il recupero urbanistico di area destinata a manifestazioni pubbliche del Comune di Castel Vittorio, la ditta assegnataria sarebbe riuscita a farsi affidare l’appalto grazie all’accordo con le altre imprese invitate, il cui elenco, secondo gli investigatori, era stato illecitamente consegnato dal funzionario Rosa ai fratelli Speranza.

Alle perplessità del consigliere Sudi, il presidente del consiglio comunale ha risposto a nome dell’intera amministrazione: «Non possiamo entrare sulla parte tecnica – ha detto Federico – Perché la procedura è seguita ai sensi di legge. Poi verificherà, l’autorità giudiziaria, se sono stati commessi degli illeciti. L’amministrazione, per tutelarsi, si è messa a completa disposizione degli inquirenti: noi siamo qua. Ci sono delle procedure da seguire, se poi il geometra non le ha seguite in modo regolare sarà l’autorità giudiziaria che lo deve dire».

«Il geometra (Fabrizio Rosa, ndr) ha più funzioni, in questo caso si chiama rup, sigla che sta per responsabile unico del procedimento – ha spiegato il vice sindaco Michelangelo De Masi – Non è compito della parte politica affidare alle ditte o meno, ma lui lo fa con una metodologia informatica. C’è il Mepa. Lui ha fatto tutte le procedure che doveva fare, ma al di là di quello, noi non ne sappiamo nulla. La magistratura deve fare il suo corso, poi quando ci sarà la fine del procedimento, vedremo cosa ne uscirà fuori».

Nel frattempo, come dichiarato dall’amministrazione, i lavori per la realizzazione dell’area procedono: il cantiere, infatti, non è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. «Stanno aspettando materiali che sono fatti su misura», ha sottolineato il vice sindaco, spiegando il motivo per cui attualmente sembra che il cantiere sia fermo.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Gian Stefano Oddera: «Quello di cui si è occupata l’amministrazione è di avere avuto il contributo regionale, ma per farlo abbiamo dovuto presentare un progetto. Questo progetto è stato ritenuto meritevole, così com’è, di avere il contributo e ha avuto tutte le autorizzazioni. Quindi il progetto è ok».

«Qui siamo in un consiglio comunale – ha ribadito Antonio Federico – Se è stata commessa una irregolarità la magistratura farà le sue indagini e il Comune farà di tutto per mettersi al sicuro e prendere i provvedimenti che la legge ci dice di prendere, però noi non possiamo sapere cosa ha fatto nel merito il geometra (Fabrizio Rosa, ndr): la politica dà gli indirizzi, poi ci sono gli uffici che portano avanti le pratiche. Siccome noi non abbiamo nulla da nascondere, siamo persone per bene, per noi i carabinieri possono venire tutti i giorni in Comune a controllare, perché per quanto ci riguarda siamo tutti a posto».

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