Appalti pubblici a Castel Vittorio, quattro indagati: di nuovo nei guai i fratelli Speranza
Nell’ambito della maxi inchiesta sugli appalti “truccati” condotta dai carabinieri
Imperia. Sono quattro gli avvisi di garanzia notificati in questi giorni ad altrettante persone, nell’ambito di una indagine stralcio alla maxi inchiesta dei carabinieri per gli appalti truccati che nel fine maggio scorso ha portato in carcere l’allora sindaco di Aurigo e consigliere provinciale, Luigino Dellerba e l’imprenditore Vincenzo Speranza della Edilcantieri Costruzioni srl di Imperia per un presunto giro di mazzette elargite da quest’ultimo a Dellerba in cambio dell’ottenimento di lavori pubblici. Sempre per la stessa vicenda, pochi giorni dopo, era stato indagato anche il fratello di Vincenzo, Gaetano Speranza.
Le indagini condotte dai militari dell’Arma e coordinate dalla Procura di Imperia (magistrato Antonella Politi) si sono spostate più a Ponente e vedono ora coinvolti nuovamente i fratelli Gaetano e Vincenzo Speranza; Fabrizio Rosa, responsabile ufficio lavori pubblici del Comune di Castel Vittorio, nonché rup per la procedura negoziata inerente l’affidamento dei lavori pubblici ed Enzo Macrì, amministratore unico ditta “Edilmac costruzioni srl” (difeso dall’avvocato Mario Taddei).
Il sistema “collaudato” dai fratelli Speranza per ottenere gli appalti, secondo quanto accertato dagli inquirenti, è sempre lo stesso: si parla di presunti episodi corruttivi, di turbativa degli incanti e rivelazione di segreti d’ufficio “da parte di pubblici ufficiali di un Comune della provincia per favorire imprenditori locali”. In particolare, le contestazioni riguardano fatti accaduti lo scorso marzo, allorquando nel corso delle attività prodromiche all’assegnazione di un appalto del valore complessivo di circa 200mila euro per la ristrutturazione e il recupero urbanistico di area destinata a manifestazioni pubbliche del Comune di Castel Vittorio, la ditta assegnataria riuscì a farsi affidare l’appalto grazie all’accordo con le altre imprese invitate il cui elenco, secondo gli inquirenti, gli era stato illecitamente consegnato dal funzionario del Comune interessato.
In particolare, in questo secondo filone di indagine, i due fratelli Speranza e il funzionario Rosa sono indagati per l’affidamento dei lavori inerente la ristrutturazione e il recupero urbanistico dell’area destinata alle manifestazioni culturali e ai festeggiamenti del Comune di Castel Vittorio, per un valore complessivo di 200mila euro (con importo di 151.705, 62 euro soggetto a ribasso d’asta). Stando a quanto ricostruito, il 27 marzo scorso, la Edilcantieri venne invitata a partecipare a una procedura negoziata e lo stesso Rosa «violando i doveri inerenti alle proprie funzioni, rivelava a Speranza Gaetano – come si evince dagli atti – l’elenco, con relativi nominativi, delle ditte partecipanti alla procedura […] Una notizia destinata a rimanere segreta». Dalla ricostruzione degli inquirenti emerge inoltre che: «Con mezzi fraudolenti consistiti nella rivelazione, da parte del Rosa a Gaetano Speranza, il quale agiva in rappresentanza della ditta Edilcantieri del fratello Vincenzo, dell’elenco delle ditte partecipanti a detta procedura, da cui conseguivano accordi economici tra Vincenzo Speranza ed Enzo Macrì per la presentazione delle offerte economiche al ribasso, affinché i lavori venissero aggiudicati alla ditta Edilcantieri», che effettivamente si è aggiudicata l’appalto con un preventivo più basso della concorrente di 420 euro.
A difendere gli indagati sono gli avvocati Mario Taddei (Macrì), Roberto Trevia (fratelli Speranza) e Ramadan Tahiri (Rosa).