Uccise un migrante a Ventimiglia per il furto di un telefonino, chiesta perizia psichiatrica

14 ottobre 2022 | 11:42
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Uccise un migrante a Ventimiglia per il furto di un telefonino, chiesta perizia psichiatrica

L’udienza è stata rinviata al prossimo 2 novembre, quando verranno ascoltati i primi testimoni

Imperia. Si è aperto stamani davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Imperia, il processo per omicidio aggravato nei confronti di Mohammed Aldel, 36 anni: il sudanese arrestato dai carabinieri il 27 novembre del 2021 con l’accusa di aver ucciso a coltellate un suo connazionale sotto il cavalcava di Roverino, a Ventimiglia. Secondo l’accusa, lo straniero avrebbe colpito la vittima con sette coltellate, procurandogli, in particolare: «Due ferite al torace, una all’addome, tre in sede dorsale e una in regione sovraglutea» con l’aggravante di «aver commesso il fatto per futili motivi legati alla presunta sottrazione del proprio cellulare ad opera della vittima».

Per Aldel, che si trova in carcere dal novembre scorso, l’avvocato della difesa Stefania Abbagnano, ha chiesto la perizia psichiatrica sulla base di una relazione dell’Asl, nella quale è scritto che una valutazione psichiatrica «potrebbe essere importante per suffragare eventuali aspetti psicopatologici».«Non giustifichiamo quello che ha fatto – ha detto il legale -. Ma vogliamo capire il contesto in cui è avvenuto». Il pubblico ministero Luca Scorza Azzarà si è opposto alla richiesta, mentre la Corte si è riservata di decidere.

L’udienza è stata rinviata al prossimo 2 novembre, quando verranno ascoltati i primi testimoni.

I fatti. L’omicidio avvenne la notte del 26 novembre scorso. A scatenare la lite tra due connazionali sudanesi, ci sarebbe il presunto furto di un cellulare: un episodio banale, culminato in una aggressione feroce, che ha visto un giovane straniero soccombere sotto i colpi di coltello inferti da un altro migrante, arrestato 24 ore dopo i fatti. Il killer, che aveva fatto scattare i sospetti dei carabinieri per una evidente ferita da arma da taglio alla mano, avrebbe accusato il rivale di avergli sottratto il telefonino. Da qui è scoppiata una lite, iniziata probabilmente in via Cavour, come dimostrano le immagini riprese da alcune telecamere di videosorveglianza, e poi proseguita a Roverino. E’ qui, nei pressi di un giaciglio di fortuna, tra le poche cose possedute dal giovane, che si è consumato il delitto. Ad un certo punto, Aldel ha estratto un coltellino aggredendo il rivale.