Sanremo, M5s: «Allibiti dall’appoggio a Giorgia Meloni di Monsignor Suetta»
«Queste affermazioni fanno male perché allineare il messaggio del cristianesimo a una sola parte politica è fazioso, pericoloso e certamente esagerato»
Sanremo. Anche il Movimento 5 stelle di Sanremo commenta le dichiarazioni rese alla stampa nazionale dal vescovo di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta, a proposito della vittoria alle elezioni politiche del 25 settembre della coalizione di centrodestra, trainata da Fratelli d’Italia.
«Nel giorno dedicato a San Francesco d’Assisi, rinfreschiamo la memoria di Sua Eccellenza reverendissima Monsignor Antonio Suetta il quale, tentato dal quotidiano Libero, ha pronunciato elogi nei confronti di Giorgia Meloni, a suo dire portatrice nella politica italiana di un “nuovo Umanesimo cristiano” e di altre positività in contrapposizione agli altri partiti. Tali dichiarazioni ci lasciano allibiti.
Il Papa emerito Benedetto XVI nella sua prima enciclica “Deus caritas est”, infatti, ammoniva: “La Chiesa non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia politica“. Ancora più diretto è Papa Francesco: “Il rapporto (tra Chiesa e politica ndr) deve essere allo stesso tempo parallelo e convergente. Parallelo, perché ognuno ha la sua strada e i suoi diversi compiti. Convergente, soltanto nell’aiutare il popolo. Quando i rapporti convergono prima, senza il popolo, o infischiandosene del popolo, inizia quel connubio con il potere politico che finisce per imputridire la Chiesa”.
Nella lettera al Cardinale Marc Ouellet inoltre il Santo Padre afferma che il clericalismo è un grande male per la Chiesa e per la sua credibilità. “Non è mai il pastore a dover dire al laico quello che deve fare e dire, lui lo sa tanto e meglio di noi. (…) Come pastori, uniti al nostro popolo, ci fa bene domandarci come stiamo stimolando e promuovendo la carità e la fraternità, il desiderio del bene, della verità e della giustizia. Come facciamo a far sì che la corruzione non si annidi nei nostri cuori.”
Tornando alle parole di Papa Francesco: “Ogni volta che i Vescovi hanno gestito non come pastori un problema, si sono schierati sulla vita politica. Ma cosa deve fare il pastore? Essere pastore, e non andare condannando o non condannando. Deve essere pastore, con lo stile di Dio: con vicinanza, compassione e tenerezza. Un pastore che non sa gestire con lo stile di Dio scivola e si mette in tante cose che non sono da pastore”.
Le affermazioni proferite da Monsignor Suetta, un Pastore della Chiesa, fanno male perché allineare il messaggio del cristianesimo a una sola parte politica è fazioso, pericoloso e certamente esagerato. I giudizi, piuttosto, si esprimano ex post sui fatti politici e non a priori sulle persone. Dal ruolo del Vescovo ci si attende rispetto e uguaglianza e non le divisioni.
Auguriamo a Sua Eccellenza reverendissima Monsignor Suetta un buon lavoro guidato dallo Spirito Santo come pastore di anime e gli rammentiamo di schierarsi sempre dalla parte giusta, quella degli ultimi di questo mondo».