Pieve di Teco, dalla cultura dell’entroterra a quella portoghese fra Pessoa e Tabucchi. La storia di Roberto Francavilla

Portogallo e ponente ligure: due culture simili e due caratteri ricercatamente riservati
Pieve di Teco. «La vita è un appuntamento, solo che noi non sappiamo mai il quando, il chi, il come, il dove» scriveva Antonio Tabucchi in un libro del 1985 senza sapere che quella e altre sue opere avrebbero cambiato l’istruzione, la carriera e le scelte di uno studente che si era soffermato per caso ad una sua lezione, a Genova.
Roberto Francavilla, classe ’66 è nato a Pieve di Teco ma ha coltivato la sua passione per la lingua e la letteratura portoghese e brasiliana dapprima all’università di Genova, dove ora è professore associato presso la Scuola di Scienze umanistiche e quindi in Portogallo e in Brasile avendo prima come professore e quindi come collega Antonio Tabucchi, scrittore di fama mondiale.
«Sono nato a Pieve e ho studiato a Genova, scoprendo la lingua portoghese per la prima volta a Capoverde nell’estate della mia maturità. Quando si è trattato di iniziare gli studi alla facoltà di lettere a Genova, ho sentito, per caso, la lezione del professor Tabucchi e alla fine l’ho seguito per tutta la mia vita. È stato il mio maestro e mi ha seguito anche da lontano, quando, grazie a una borsa di ricerca, mi sono trasferito in Portogallo, a Lisbona, dove è proseguita la mia formazione. Successivamente ho vinto il concorso come ricercatore all’università di Siena e sono diventato suo collega. Nel 2012, quasi come se fosse stato un racconto scritto da lui, lui è scomparso e io ho ricevuto una proposta per tornare all’università di Genova. Un ritorno a casa e un ritorno dove tutto era iniziato».
Antonio Tabucchi è stato uno scrittore noto a livello mondiale, maggiore studioso di Fernando Pessoa e tra i suoi scritti più noti c’è “Sostiene Pereira” vincitore dei premi Campiello e Viareggio. Come era il vostro rapporto? «Di grande affetto e stima. A lui devo tutti gli insegnamenti che ho e la conoscenza del Portogallo per cui abbiamo condiviso lo stesso affetto. E’ la persona più colta che abbia mai conosciuto, una cultura speciale fatta anche di impegno civile. Un intellettuale sempre pronto a mettersi in gioco con grandi atti di coraggio, come dimostra ciò che ha scritto».
Pessoa e la sua Lisbona, ricordano un po’ la Liguria? «Alcune poesie di Pessoa ricordano, per certi versi, i poeti liguri che appartengono a generazioni diverse ma che hanno in sé la stessa contemplazione del mare. Tra questi il parallelismo che risulta più evidente è quello con Eugenio Montale».
Cultura portoghese e ligure a confronto «Sono tante le connessioni fra il Portogallo e poi il Brasile e la Liguria, soprattutto con il grande flusso migratorio che si ebbe a fine 800. La nostra regione e soprattutto la provincia di Imperia hanno diversi punti di incontro con il Portogallo a partire dalla geografia, fatta di mare e colline dove la vite e l’ulivo dominano il territorio fino ad arrivare al carattere di entrambe le popolazioni: riservate ma non timide, forse apparentemente di una chiusura ricercata».
Roberto Francavilla ha pubblicato volumi e articoli sulle letterature e sulle culture lusofone. È traduttore e critico letterario ed ha scritto diversi libri sul Portogallo, Pessoa e Tabucchi. Non è escluso che presto sia proprio Pieve di Teco ad essere valorizzata dalla sua penna per descriverne le peculiarità artistiche, le bellezze e la storia.