Partita da non dimenticare per il Roca Team che batte l’Efes

14 ottobre 2022 | 09:45
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Partita da non dimenticare per il Roca Team che batte l’Efes
Partita da non dimenticare per il Roca Team che batte l’Efes
Partita da non dimenticare per il Roca Team che batte l’Efes
Partita da non dimenticare per il Roca Team che batte l’Efes
Partita da non dimenticare per il Roca Team che batte l’Efes

Il lavoro iniziato lo scorso dicembre è arrivato al primo traguardo, dare una precisa identità di squadra costruita sulla difesa come collettivo

Principato di Monaco. A volte serate così servono a mettere sotto esame non solo le squadre, ma anche le coronarie degli spettatori: e già arrivare in fondo alla partita è un impresa. E questa è la classica serata da non dimenticare perché è quella che sancisce, in modo ufficiale e senza alcun dubbio che l’AS Monaco fa parte di quella ristretta élite del basket europeo che è in grado, ad ogni stagione, di lottare e vincere in competizioni importanti. Battere l’Efes, questo Efes due volte campione di Eurolega, e batterlo dopo un supplementare dimostra che qualità tecniche, fisiche e tenuta mentale ci sono ed in abbondanza.

Eppure la gara era iniziata male, 20-12 per i birrai di Istanbul alla fine di un primo quarto in cui la coppia Micic-Clyburn aveva fatto a fettine la difesa monegasca prima che coach Obradovic con un quintetto asimmetrico Strazzel, Okobo, Diallo, Moerman e Donta Hall sistemasse le cose e arrivasse all’intervallo in vantaggio di 1 punto, 36 a 35.

Un primo tempo di parziali e controparziali pesanti, e un secondo tempo sul costante filo del rasoio, scambio di canestri e lo spettacolo della sfida tra Mike James e Vasa Micic, due leader che portano le squadre ben oltre i loro limiti, rendono migliori i compagni ed infiammano il pubblico con giocate folgoranti.

In questo gioco al rialzo il Roca Team trova nuovi e vecchi protagonisti, ad esempio un Alpha Diallo che con 15 punti, 9 rimbalzi e 7 assist non solo produce numeri importanti, ma lascia per tutta la serata la precisa convinzione che lui il suo salto di qualità lo stia facendo.

Anche vedere Motiejunas che si tuffa sul parquet per recuperare un pallone è un emozione che raramente abbiamo provato, eppure questa sera è successo, a coronamento di una prestazione convincente del centrone lituano; anche l’ex Moerman si fa vedere e sentire, ed è prezioso quando mette in circolazione la sua esperienza. Queste partite sono esattamente quelle che devono essere giocate, e non importa se vinte o perse, perché una squadra possa dirsi in corsa per obiettivi importanti.

Il patrimonio tecnico dell’Efes è incredibile, come incredibile è la sua cultura della vittoria, la capacità di recuperare situazioni complicate ed infine la sua guida tecnica, Ergin Ataman, allenatore istrionico, vulcanico ma anche mente tattica di primissimo livello. Avversari così sono quelli che danno pieno valore alle vittorie, ma anche al tanto lavoro che c’è dietro ogni partita, ogni azione di gioco.

Reggere 45 minuti alle bordate di Clyburn, 27 punti in piena scioltezza, alle invenzioni di Micic è già di per sé un segnale di grande maturità ; arrivare al supplementare, e nonostante la serie ripetuta di errori ai liberi da ambo le parti, riuscire a portare a casa la partita significa che tutto quello che deve funzionare, funziona.

Dopo il primo quarto di sola marca Efes molte squadre sarebbero cadute in una frenesia che avrebbe solamente amplificato il divario, ed invece i monegaschi hanno avuto pazienza, calma e piano piano hanno costruito una vittoria importante, proprio per il significato che ha in proiezione futura.

Possiamo dire che il lavoro iniziato lo scorso dicembre è arrivato al primo traguardo, dare una precisa identità di squadra costruita sulla difesa come collettivo, e sulla fluidità di un attacco dove Mike James non è più il terminale a prescindere ma è il metronomo: adesso arriva la seconda fase, restare stabilmente ad alto livello.

Cosa questo voglia dire, c’è l’ha dimostrato Micic, che dopo una brutta distorsione alla caviglia sinistra a fine del tempo regolamentare è rientrato a metà overtime e subito ha preso e messo una tripla: avversari così sono un punto di riferimento, misurarsi con loro è una sfida sempre bella, vincere è un onore doppio. E da stasera, il Roca Team ha messo le carte sul tavolo.

Marco Ghisalberti Streambasket.com
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