La protesta

Morti sul lavoro, in prefettura a Imperia il presidio delle sigle sindacali fotogallery

«Un lavoratore non può uscire al mattino per non tornare più la sera a casa»

Imperia. Dall’inizio del 2022 sono quasi 600 i morti sul lavoro, una media di 3 al giorno. Più di 400.000 le denunce di infortuni e una crescita di più del 7% per le denunce di malattie professionali. Lo scorso anno le ispezioni nelle aziende hanno evidenziato irregolarità per il 69% delle aziende controllate. Per salute e sicurezza sul lavoro si arriva al 77% di irregolarità. E questo con una quantità di organi di controllo e vigilanza ridicola per 1.600.000 imprese. Tutti i finanziamenti alle imprese, che aumentano per l’attuazione del Pnrr, devono essere condizionati ad investimenti in salute e sicurezza sul lavoro.

Presenti questa mattina di fronte alla Prefettura di Imperia le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil per un presidio che si è concluso con la consegna di una lettera al prefetto Armando Nanei.

Milena Speranza, segretaria generale provinciale Uil Fpl Imperia: «siamo in piazza per manifestare contro questa cosa assurda che sono le morti sul lavoro che nel 2022 non dovrebbero più accadere. Non credo si possa più parlare di incidenti perché dove si riconosce la responsabilità del datore si dovrebbe iniziare a parlare di omicidi colposi. Crediamo sia il momento di dire basta e che ci voglia una normativa seria e che ci vada una vigilanza più curata. Un lavoratore non può uscire al mattino per non tornare più la sera a casa».

«La sicurezza è anche un fatto culturale che va costruita fin da ragazzi e va poi mantenuta con la formazione professionale e investimenti sul posto di lavoro per tutta la vita. Non è un costo ma un investimento ed è un modo per preservare la vita delle persone che escono mattino per andare a lavorare» commenta Fulvio Fellegara, segretario CGIL Imperia.

«Non si possono più tollerare gli infortuni sul lavoro, chiediamo investimenti per la sicurezza soprattutto nei cantieri che vengono aperti per il lavori del pnrr. E’ ripartita l’edilizia e l’attività industriale ma con essa purtroppo anche l’aumento degli incidenti sul lavoro. Non si può risparmiare sulla sicurezza» conclude Antonietta Pistocco, segretaria Cisl Imperia.

«Chiediamo formazione e addestramento per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, per tutti i tipi di contratto, all’inizio dell’attività lavorativa, prima di adibire alla mansione. vogliamo la formazione per i datori di lavoro quale requisito per l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa. È essenziale il rafforzamento dei controlli da parte del “sistema vigilanza” – inl, asl, inail, inps – nelle aziende in termini di qualità, quantità e frequenza, e la realizzazione tra questi istituti di un coordinamento, di un confronto e di collaborazione concreta e permanente che coinvolga anche le parti sociali. Vogliamo la garanzia, anche attraverso l’azione ispettiva, dell’adozione della contrattazione collettiva maggiormente rappresentativa a tutti i livelli: nazionale, territoriale e aziendale affinché siano estese in modo certo a tutti i lavoratori e le lavoratrici le tutele in tema di salute e sicurezza i lavoratori e le lavoratrici di oggi fanno i conti con un lavoro che cambia, con innovazioni tecnologiche e digitali, cambiamenti climatici, precarizzazione del lavoro, invecchiamento della forza lavoro. chiediamo l’avvio di tavoli di confronto su questi temi, tra ministeri competenti, parti sociali e istituti ed enti di ricerca. va portata avanti l’analisi delle cause infortunistiche, delle tecnopatie e per la ricerca sui rischi emergenti; vanno affrontati i temi delle violenze e delle molestie sul lavoro come indicato dalle norme di legge e dai contratti nazionali. Vogliamo che la materia della salute e sicurezza sul lavoro entri nei programmi scolastici perché non sia solo una conoscenza di norme ma si concretizzi il rispetto del valore della vita umano» concordano le sigle.

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