Premio tenco

Morgan all’Ariston in versione prof per insegnare agli studenti come nasce una canzone

Masterclass dell'artista milanese di fronte a un migliaio di ragazzi delle scuole imperiesi

Sanremo. Dagli endecasillabi di Dante musicati alle melodie del divino De André, come nasce una canzone? E’ questo il grande quesito che Marco Castoldi, in arte Morgan, ha voluto porre al migliaio di studenti delle scuole imperiesi che hanno partecipato alla sua masterclass. La lezione del maestro Morgan è andata in scena questa mattina, a partire dalle 11, sul palco del teatro Ariston.

L’artista milanese, da qualche anno tra i volti del Premio Tenco, ha dato il via agli eventi collaterali della 45^ edizione della rassegna della canzone d’autore. A partire da domani sera e fino a sabato sono attesi all’Ariston ospiti del calibro di Madame (vincitrice lo scorso anno della doppia Targa Tenco 2021 – opera prima e miglior canzone), Marracash (Miglior Album dell’anno), Alice, Claudio Baglioni e Fabio Concato (Premi Tenco). Per gli studenti presenti, la masterclass di Morgan è stata un’occasione speciale di ascoltare una narrazione della musica alternativa a quella loro più contemporanea, dominata da rap e trap, sempre più spesso farciti da grandi dosi di Auto-Tune, in cui il mercato degli streaming e dei social ha travolto come uno tsunami l’arte di fare canzoni.

Un’occasione per ascoltare anche i grandi classici che il Premio Tenco ha rilanciato nella storia della musica, a partire da Lontano lontano. E’ sulle note di “Luigi” (vedi video) che Morgan è tornato a cantare a distanza di pochi mesi dall’esibizione di quest’estate all’Auditorium Alfano. «Che cos’è la canzone? Come si fa a scrivere una canzone? Il genere più diffuso di tutti i tempi nessuno te lo insegna, nemmeno al conservatorio… Perché? Per qual motivo ti spingono a essere per forza autodidatta? Chi fa le canzoni è importante come chi fa il pane. E’ costruttore del mondo. Oggi, nella musica, solo chi la vende ha titolo per dire se una melodia è bella o brutta. Vi invito a riscoprire le canzoni come strumento di libertà, poesie capaci di generare sentimenti. Ascoltate Fabrizio De André, il mio dio pagano che con le sue strofe ha sconfitto il mercato, lo ha superato e plasmato come meglio credeva. Altro che Marracash…». Questo l’appello rivolto agli studenti – con quella “voce che gracchia e sembra di cornacchia” (cit. Bugo) – dal co-conduttore del prossimo Premio Tenco.

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