Sanremo

Il Tenco consacra Baglioni, Concato festeggia tra il pubblico 40 anni di Domenica bestiale fotogallery

Ieri la serata conclusiva della 45esima rassegna della musica d'autore. Tutte le foto e i video

Sanremo. Dai pezzi più introspettivi ai grandi successi di una carriera lunga 50 anni. Claudio Baglioni ha regalato uno spettacolo indimenticabile a tutti gli spettatori che ieri hanno riempito il teatro Ariston per la serata conclusiva del Premio Tenco, edizione numero 45. Il cantautore romano ha ripercorso in musica la sua storia, partendo dal principio, Io dal mare, considerato dalla critica il suo brano migliore, narra la storia d’amore dei suoi genitori, fino al culmine del concepimento.

Poi Dieci dita, delle mani che sono strumenti di creazione delle cose più belle, dieci dita usate per suonare il pianoforte. Acqua dalla luna, speranza di una nuova vita, di un altro mondo dove stare. Quindi I vecchi – “sono pur sempre 50 anni e passa di carriera…” -, ha scherzato Baglioni -. Ninna nanna della guerra, basata sui versi scritti da Camillo Salustri dell’ottobre 1914, all’inizio della prima guerra mondiale, riferimento esplicito al tragico momento che il continente sta vivendo con il conflitto russo ucraino alle porte dell’Europa.

Dall’impegno ai grandi successi che tutti conoscono, a partire dalla canzone del secolo, Questo piccolo grande amore, così Avrai, Strada facendo… riassunte in un medley da standing ovation garantita. Baglioni ha salutato il pubblico tra gli applausi dei presenti in piedi. Momento indimenticabile per lui, momento indimenticabile per noi. La seconda parte della serata è stata affidata all’ironia “Bestiale” di Fabio Concato, altro decano del cantautorato italiano che ha festeggiato i 40 del successo che lo ha consacrato al grande pubblico, in una “Domenica” ben precisa del 1982. Interpretazione tra il pubblico in visibilio. Grazie Concato, grazie Tenco.

baglioni concato tenco

Musica in guerra. «Ciao, signore e signori! Grazie mille, Tenco! Grazie mille, Sanremo! Vi mandiamo un grazie enorme, ma purtroppo non siamo riusciti a venire per partecipare di persona alla premiazione. Perdonateci. È in corso una guerra. Stanno morendo esseri umani. La cultura ne soffre, quelli più in difficoltà oggi sono le persone che svolgono lavori intellettuali, sottoposte a durissime censure e persecuzioni. Anche il nostro gruppo DDT si è visto cancellare tutti i concerti che dovevamo tenere nel nostro amatissimo Paese. La cultura soffre, e la cultura, in epoche come questa, è uno strato sottilissimo di burro sopra un pezzo di pane raffermo. La cultura è la flora e la fauna del bene e dell’amore, della comprensione e della empatia. Ma nemmeno la montagna più grande è più alta dell’erba che ci cresce sopraLa musica non conosce confini. La musica non combatte. La musica regala amore. Auguro a tutti pace e bene, auguro a tutti concordia, e spero che l’anno prossimo riusciremo a suonare per voi un concerto. Viva la pace! Un saluto a tutti. Con grande stima, Yuri Shevchuk e il gruppo DDT».

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