Basket, battuta d’arresto a Tel Aviv per il Roca Team

19 ottobre 2022 | 07:10
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Basket, battuta d’arresto a Tel Aviv per il Roca Team
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Basket, battuta d’arresto a Tel Aviv per il Roca Team
Basket, battuta d’arresto a Tel Aviv per il Roca Team

La squadra spreca i 19 punti di vantaggio

Tel Aviv. Ci sono partite da ricordare, per bellezza e vittorie importanti, e ci sono partite da ricordare, analizzare in profondità e non ripetere mai più. Questa sera ad Yad-Elyiahu il Roca Team riesce nella purtroppo clamorosa impresa di vanificare 19 punti di vantaggio e di dimenticare che, se la storia e la geografia hanno un significato, il Maccabi ha come sua caratteristica specifica quella di non arrendersi mai.

Il Maccabi non muore, mai, e stasera i monegaschi l’hanno imparato a carissimo prezzo.

Fino all’intervallo non c’è partita, Lloyd mette a segno 17 punti in scioltezza e tutta la squadra vola sulle ali dell’entusiasmo e di una difesa puntale, anche se alla fine del tempo gli israeliani piazzano un mini-parziale e chiudono sotto di 11 punti , 31 a 42.

Al rientro dagli spogliatoi qualcosa si incrina nel meccanismo monegasco, la squadra soffre la difesa israeliana e perde il bandolo della matassa : anche James non è certamente lucido come al solito, forza in molte situazioni e lentamente il Maccabi inizia a rimontare, si porta a meno 7 alla a fine del terzo quarto e poi, sospinto da un ispirato Baldwin da 21 punti e 7 assist sorpassa e saluta, finora chiudere 78 a 70.

Tra terzo e quarto periodo il Roca Team subisce un parzialone di 28 a 9, che è la fotografia esatta del concetto di partita da non ripetere mai più, oltre che il manifesto di una resa che nasce prima nella mente e poi nelle gambe; nemmeno la mossa estrema di Obradovic, un quintetto small ball con Brown III unico lungo riesce a scuotere e cambiare l’inerzia della partita, e l’esito scontato è la resa, la bandiera bianca.

L’altra considerazione da fare è la scarsa resa stasera dei lunghi monegaschi, messi in crisi sia da una difesa che ha tagliato loro i rifornimenti sia da una prova volitiva dei loro pari ruolo israeliani, tra i quali il panchinaro Sorkin ha vissuto una serata di gloria, concedendosi il lusso di stoppare una percussione al ferro di Mike James e di segnare punti pesanti.

Se prima si parlava di storia e geografia, è per sottolineare che se alcune condizioni sono irripetibili, perché Israele è uno Stato unico al mondo, con una storia unica, è anche vero che il Maccabi si identifica con questa storia e questo è un fattore che riesce a tirare fuori il meglio da qualsiasi giocatore abbia la capacità di capire e calarsi in questo contesto: anche avversario, e basta citare ad esempio la venerazione che i tifosi del Maccabi hanno per un loro grande avversario quale è stato Dino Meneghin, sentimento del resto ampiamente ricambiato.

Ecco, questa sera al Roca Team, al di là dei singoli, dei lunghi poco brillanti, di un James che è tornato a dover forzare, è mancata questa capacità di trovare un ispirazione superiore, la capacità di tirare fuori da sé stessi e dalla partita quel qualcosa in più e di diverso che può fare la differenza ; e forse quell’ultimo passo di trovare motivazione ed ispirazione nella storia non solo sportiva di un avversario che ha fatto del non arrendersi la sua cifra distintiva.

È questa l’analisi che onestamente crediamo si debba fare, perché in un processo di crescita di squadra serve un salto di qualità anche mentale: l’espressione ed il tono di Coach Obradovic durante gli ultimi time out suggeriscono proprio questa come linea guida della crescita del Roca Team, che certo non si arresta questa sera.

Marco Ghisalberti Streambasket.com

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