Le dichiarazioni

Baglioni a Sanremo per il Premio Tenco, «dopo aver inciuciato con il Festival non me l’aspettavo più»

Il cantautore ha incontrato la stampa al Royal. «Governo Meloni? Non mi aspetto nulla. Può essere l'inizio di un grande chiarimento»

claudio baglioni

Sanremo. Strada facendo, di strada ne ha fatta tanta Claudio Baglioni, questa sera ospite d’onore all’Ariston dove ritirerà il Premio Tenco 2022 alla canzone d’autore. Il cantante, ex direttore artistico e conduttore delle edizioni 2018 e 2019 del Festival, ha risposto alle domande della stampa, oggi pomeriggio, presso la sala conferenze dell’Hotel Royal.

«Pensavo di non riuscire più a venire a Sanremo per il premio del Club Tenco. Pensavo che non sarebbe più accaduto, visto che ho inciuciato con il Festival di Sanremo: una prova a carico negativa per la mia carriera. E’ piuttosto sorprendente che alla fine sia arrivato. Qualcuno diceva che i premi oltre a meritarli bisogna vincerli. Non so se lo meritavo, ma intanto l’ho vinto. Ricevo oltre 120 premi l’anno, non vado quasi mai, oggi sono qui», – ha esordito il cantautore romano -.

«Di Luigi Tenco ho un solo ricordo. Anno 1967. L’ho visto al bar della Rca di via Tiburtina. Da solo, molto silenzioso, malinconico. Esprimeva il suo modo di guardare il mondo. Non l’ho mai conosciuto direttamente. Sono un suo fan, perché lo considero, insieme ad Umberto Bindi, il musicista simbolo di quegli anni. Il Premio Tenco, trovo sempre di più che mi sia sia stato assegnato una sorta di premio alla carriera. Sarebbe stato bene anche se fosse arrivato tra 10 o 15 anni…».

Governo Meloni. «Non ho molte aspettative. Faccio appello a che ci sia una regia di comando matura. Mi piacerebbe che si abbassassero i toni. Mi piacerebbe parlare di maggioranza e minoranza e non di maggioranza e opposizione. Opposizione, una parola che ti colloca direttamente contro. Non credo che i margini di governo siano così grandi come noi possiamo pensare. Credo ormai che il governo sia un governo mondiale. Non sono complottista ma penso ci siano linee già tracciate. Come artista non ho idea di cosa ci aspetta. Siamo già così tanto privilegiati. Forse le forze che lavorano con noi possono chiedere qualcosa di più. Una legge per la musica sulla falsa riga di quella in discussione per il cinema. Non ho un giudizio sul governo Meloni. E’ sicuramente un fatto epocale. Probabilmente è l’inizio di un straordinario chiarimento».

Questa la motivazione per l’assegnazione del Premio: «Di raffinata scrittura musicale, Claudio Baglioni, sin dalla fine degli anni Sessanta ricerca attraverso la canzone quell’attimo di eterno che tramite l’arte sappia descrivere la vita, per “battere il tempo a tempo di musica”. Ha cantato le storie minime che sono di tutti e i grandi temi dell’uomo, quando con la sua Trilogia dei colori ha cercato risposte a domande universali. Suo il disco italiano più venduto di sempre (“La vita è adesso”), sua la canzone del secolo (“Questo piccolo grande amore”), e una ricerca continua nei live, fino all’evento totale al Teatro dell’Opera di Roma. Suo il ponte umano costruito con O’Scia’, a Lampedusa, lì dove serve essere presenti, dove la musica si fa canto, fiato, afflato, reale mano tesa verso l’altro». 

(Nella copertina una foto d’archivio di Claudio Baglioni. L’artista non ha voluto essere ritratto nella conferenza stampa di oggi al Royal)

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