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Arrestato Niko, il trapper che avrebbe dovuto esibirsi a Cipressa

19 ottobre 2022 | 20:46
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Arrestato Niko, il trapper che avrebbe dovuto esibirsi a Cipressa

Il questore di Imperia glielo aveva impedito. Ora è in carcere

Milano. La polizia sta eseguendo in queste ore, a Milano, l’arresto del rapper Vincenzo Pandetta, in arte Niko, due dischi d’oro per il singolo Pistole nella Fendi e per l’album Bella vita, in esecuzione di un ordine di carcerazione per spaccio ed evasione. Lo rende noto l‘agenzia Ansa.

Il cantante, dopo aver pubblicizzato nei giorni scorsi sui social la notizia della sua condanna, si era sottratto al provvedimento ma è stato rintracciato in zona Quarto Oggiaro dagli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Milano.

Pandetta era balzato agli onori delle cronache anche in provincia di Imperia in quanto avrebbe dovuto esibirsi al Moo-Kuna Festival, in programma al campo sportivo di Cipressa il 2-3 settembre scorsi. A fermarlo era stato il questore di Imperia, Giuseppe Felice Peritore, che aveva firmato un provvedimento di diniego. «Considerato che l’artista, all’anagrafe Pandetta Vincenzo è noto alle cronache per il contenuto di interviste televisive e i testi delle canzoni interpretate, che fanno esplicito riferimento, esaltandole, a situazioni criminogene e a contesti delinquenziali tipici delle organizzazioni criminali – aveva scritto il questore -. In tali circostanze il predetto, oltre ad esprimere vicinanza ed ammirazione per lo zio Salvatore Cappello (capo clan Cappello). noto pluripregiudicato detenuto in regime di art. 41 bis, pronuncia affermazioni e trasmette messaggi dal contenuto fortemente fuorviante e diseducativo, negando addirittura. nel corso di un’intervista televisiva. l’esistenza stessa della mafia. Si cita a tal proposito il testo di una canzone che espressamente recita: ‘zio Turi, io ti ringrazio ancora per tutto quello che fai per me. sei stata una scuola di vita che mi ha insegnato a vivere con onore. Per colpa di questi pentiti sei chiuso là dentro al 41 bis’».

A far scoppiare il caso era stata l’associazione “Libera”, che con un post sui social aveva chiesto di cancellare il concerto per una canzone del trapper dal titolo “Dedicata a te”, in cui Niko si rivolge allo zio, il boss catanese Salvatore Cappello, al 41bis dal 1993.