Sanremo torna crocevia di pace: «Invasione dell’Ucraina atto di guerra»

9 settembre 2022 | 17:18
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Si è chiusa oggi la tavola rotonda organizzata dall’Istituto internazionale di diritto umanitario. Intervista al presidente Greppi

Sanremo ritrova la sua vocazione di città della pace, crocevia per lo studio dei metodi di risoluzione dei conflitti armati. Si è chiusa questo pomeriggio la 45^ tavola rotonda promossa e organizzata dall’Istituto internazionale di diritto umanitario, in collaborazione con il comitato internazionale della Croce Rossa, per l’occasione dedicata alla zona grigia che si trova tra la fine di una guerra e il successivo periodo di tregua. Dopo due anni di incontri svolti online a causa della pandemia da Covid, la tavola rotonda dell’IIHL è ritornata a riunirsi in presenza a Villa Ormond, riportando nella Città dei fiori esperti militari e funzionari di governo da tutto il mondo.

A tracciare un bilancio della tre giorni di formazione è il presidente dell’Istituto, il professor Edoardo Greppi, docente di diritto internazionale all’università di Torino. «L’edizione appena conclusasi è cascata in un anno che ha visto un incremento della conflittualità internazionale. Il tema scelto, “Aftet the conflict before the peace: legal, military and humanitarian issues during the transition”, ha portato i partecipanti a soffermarsi sulla “zona grigia”, quando le guerre sono almeno formalmente terminate, ma non si può ancora parlare di una vera affermazione della pace. Non a caso molti approfondimenti sono stati fatti su quanto accaduto l’anno scorso in Afghanistan. Paese che ha posto una grossa sfida anche sul piano del diritto internazionale umanitario, sia per l’impatto che la ritirata americana ha avuto sui militari presenti nell’area che per le implicazioni dell’operazione sulla popolazione civile, coinvolta in un esodo dalle conseguenze talvolta drammatiche».

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«Nello spirito di Sanremo sono stati messi a confronto funzionari, militari e diplomatici – continua Greppi -. Tutti soggetti che hanno formazione e obiettivi spesso molto diversi tra loro. L’abitudine dell’Istituto che presiedo è di mettere nella stessa aula a riflettere sia gli studiosi del diritto che coloro che hanno maturato una cruda esperienza sul campo. Tutto questo avviene nello “spirito di Sanremo”: un dialogo umanitario che prosegue da 45 anni, alimentato da quasi 30mila esperti, provenienti da 190 Paesi, che sono passati, fino ad oggi, per i corsi di formazione e le tavole rotonde organizzate qui a Villa Ormond».

«Non è nostro compito offrire soluzioni a conflitti epocali, una competenza che spetta alla politica e ai diplomatici. Il nostro contributo è di riflessione approfondita, di messa a confronto, in un clima in cui tutti si sentono liberi di esprimere le proprie opinioni. Sappiamo che alcuni governi e istituzioni internazionali guardano con interesse al lavoro prodotto dall’Istituto». Conclude il presidente dell’associazione di diritto internazionale umanitario: «Quello che sta avvenendo in Ucraina è una guerra, un conflitto armato serio ed importante che costituisce una sfida all’applicazione del diritto internazionale umanitario. Non ci sono dubbi sul fatto che l’invasione russa sia un atto di aggressione ingiustificabile. Nei primi giorni di guerra l’Istituto ha chiesto pubblicamente alle parti coinvolte nel conflitto l’assoluto rispetto dei diritti umanitari e delle convenzioni internazionali. Quello che sta accadendo è terribile e sta avendo ripercussioni pesanti sulle popolazioni civili inermi».

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