Riviera Trasporti, tanti debiti ma nessun colpevole: “Azioni di responsabilità prescritte”

6 settembre 2022 | 07:15
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Riviera Trasporti, tanti debiti ma nessun colpevole: “Azioni di responsabilità prescritte”

I numeri del piano concordatario: creditori chirografari pagati al 23%. L’esposizione maggiore è con banche e fornitori. Il nodo nuove assunzioni

Imperia. “Strategia per ripristinare l’equilibrio economico e finanziario della Società”. E’ definito così dal consiglio di amministrazione e dal suo presidente Giovanni Barbagallo, il piano concordatario della Riviera Trasporti, depositato e approvato dal tribunale di Imperia lo scorso aprile, divenuto consultabile solo dal primo settembre.

La cura ai mali di Rt viene individuata dal Cda in una decina di punti programmatici che si sostanziano in investimenti per 11,2 milioni di euro nella flotta dei mezzi (coperti quasi integralmente da contributi pubblici), nella vendita di cespiti immobiliari non essenziali, a partire dai depositi di San Martino a Sanremo e Corso Francia a Ventimiglia, dalla ricapitalizzazione della società, attraverso il conferimento delle Colonie di Nava, ad opera della Provincia di Imperia (ente socio di maggioranza all’84,44%), dal pagamento integrale dei crediti prededucibili e privilegiati al 31 dicembre 2024 e, soprattutto, nel saldo, entro il 2025, nella misura del 23%, dei creditori chirografari, i quali detengono, messi insieme, una quota di oltre 10 milioni di euro di debiti della Riviera Trasporti.

Costituita il 7 gennaio del 1975, in 47 anni di attività Rt ha accumulato ad oggi 39 milioni di perdite, la fetta maggiore delle quali detenuta dalle banche (15 milioni) e dai fornitori (10 milioni). Di questo buco nessuno è responsabile tra coloro che l’azienda l’hanno amministrata negli anni, siano essi stati più o meno abili o fortunati. I nodi venuti al pettine solo di recente sarebbero da ricondurre agli insufficienti contributi pubblici, alla pandemia da coronavirus, finanche alle cause vinte dai dipendenti, intentate da questi ultimi nei confronti del proprio datore di lavoro. Amministratori e manager sono senza colpe, e se mai le avessero avute, i tempi per chieder loro conto sono scaduti. A descrivere la situazione è il presidente Barbagallo, che nel penultimo paragrafo del piano concordatario, composto di 43 pagine, spiega testualmente: “Per quanto concerne le possibili azioni di responsabilità nei confronti degli organi sociali, non paiono sussistere profili di responsabilità degli Amministratori relativamente ai doveri di assunzione di misure tali da prevenire situazioni di crisi aziendale o di impedire l’aggravamento dello stato di dissesto. Rispetto ai profili di responsabilità relativi alla corretta applicazione dei principi contabili, per la valutazione di alcune poste di credito e fondi rischi, si evidenzia che allo stato non vi sono elementi sufficienti che consentano di verificare in concreto la corretta applicazione dei principi contabili. Si evidenzia inoltre che, trattandosi di crediti molto risalenti nel tempo, è verosimile ipotizzare che le eventuali azioni da intraprendere contro gli amministratori si siano prescritte“.

Le cause della crisi. Stando ai fatti riportati nella lettura data alla crisi aziendale dall’attuale presidente della Riviera Trasporti e dal pool di consulenti che hanno contribuito a scrivere il piano concordatario, “la situazione di crisi in cui versa la Società è imputabile alla progressiva contrazione dei ricavi da utenti privati, e la contestuale riduzione dei ricavi da trasferimenti a carico della fiscalità generale. A ciò ovviamente si aggiungono gli effetti della pandemia da Covid 19, che hanno significativamente ridotto i ricavi da traffico a partire dal mese di marzo 2020 (biglietti e abbonamenti), solo in parte ristorati dai vari contributi pubblici disposti ad hoc. Tra le cause ascrivibili al caso di fattispecie si segnala in particolare l’intervenuta soccombenza, sia pure al momento solo in primo grado, nel contenzioso per il recupero del rilevante credito per indicizzazione ISTAT del corrispettivo del contratto di servizio (dell’importo di circa 9 milioni di euro) vantato verso la Provincia di Imperia ma da quest’ultima disconosciuto. La cancellazione di detta voce ha comportato l’emersione di una rilevantissima perdita nel bilancio 2020, tale da portare il patrimonio netto a valori negativi (-3,9 milioni di euro al 31/12/2020). Prima di tale evento, sempre tra le cause della crisi specifiche del caso di specie, si segnala che già negli esercizi precedenti la Società aveva dovuto sostenere oneri per complessivi oltre due milioni di euro per la soccombenza (al momento in primo e secondo grado) in un diverso contenzioso, attivato da propri dipendenti in merito alla asseritamente irregolare abolizione della contrattazione di secondo livello“.

Lo vergogna dei bus a Idrogeno. L’annuncio della dismissione dei bus a Idrogeno (uno dei progetti più fallimentari della storia della Riviera Trasporti, costato circa 7 milioni di euro), trova corrispondenza nelle previsioni del piano validato dal tribunale. Infatti, il Cda ha previsto di dismettere la centrale di stoccaggio dell’idrogeno allestita in Valle Armea e di vendere i 3 mezzi acquistati con il progetto europeo High Vlo City. Da questi beni Rt conta di incassare “prudenzialmente” zero per via delle difficoltà oggettive a collocare i beni sul mercato. “Resta inteso che ogni migliore incasso effettivamente conseguito sarà destinato al pagamento del credito vantato dal fornitore Van Hool NV per 771 mila euro“.

I debitori. Poco meno della metà dei debiti totali accumulati da Riviera Trasporti è nella pancia delle banche. Il valore del capitolo è di 15 milioni di euro, costituiti da tre mutui ipotecari accesi dal management. Il resto delle obbligazioni è nelle mani di alcuni grandi fornitori, tra cui figura il gruppo Arriva che vanta circa 3 milioni (la società che si occupa di trasporto su gomma aveva provato a pignorare i conti dell’azienda pubblica, innescando l’effetto a cascata che ha portato al concordato in continuità). Una quota rilevante di crediti spettano invece a una serie di consulenti, avvocati e studi legali: in totale per più di un milione di euro.

Come tappare i buchi. La sostenibilità del piano concordatario si fonda essenzialmente sulla valorizzazione delle proprietà non necessarie alle attività di Riviera Trasporti. 1) Cessione impianto di rifornimento idrogeno in Valle Armea. Costo complessivo di realizzazione nell’ambito del progetto è stato pari a 1.7 milioni di euro. Introito atteso 300 mila euro. Ai soli fini della redazione del piano concordatario zero. 2) Autobus Van Hool A-330 FCB. Si tratta di tre autobus alimentati con celle a combustibile (Fuel cell bus) di classe 1, lunghezza 13,20 metri e massa complessiva di 26 tonnellate. Immatricolati nel 2013 e sottoposti ad up-grade totale nel 2017. Sono stati acquistati nell’ambito del progetto europeo High Vlo City. Introito previsto non meno di 750 mila euro in totale. Atteso zero. Costo circa 3,6 milioni.

Bus idrogeno rt

3) Opere edili stazione di rifornimento idrogeno in Valle Armea. Si tratta di un’area dell’estensione di circa 5000 metri quadri completamente recintata con pannelli in cls vibro compresso, comprendente gli stalli in cemento armato coperti che ospitano l’impianto di distribuzione carburante, un locale di servizio che ospita servizi spogliatoi, la centrale di controllo dell’impianto nonché la vasca antincendio e tutte le strutture di illuminazione e videosorveglianza. Il valore di realizzo é assunto in euro 400 mila euro. 4) Cessione degli immobili siti in Imperia, Via Nizza. Il valore di realizzo é assunto in complessivi euro 160 mila euro.

5) Cessione dell’immobile sito in località La Brezza, comune di Sanremo. Trattasi di un immobile in zona di pregio, vista mare, avente una superficie lorda commerciale di circa 100 metri quadrati oltre ad una piccola corte antistante con due/tre posti macchina. L’immobile, da ristrutturare, può essere oggetto di una riqualificazione in loco oppure di un trasferimento con incremento di cubatura pari al 35-50% in altra zona del Comune di Sanremo. Il valore di realizzo é assunto in euro 400 mila euro. 6) Cessione di un magazzino sito in Imperia, via Caramagna: 60 mila euro. 7) Cessione del capannone sito nel Comune di Pieve di Teco: 300 mila euro. 8) Cessione di posti auto siti nel Comune di Imperia: 80 mila euro.

9) Deposito sito nel Comune di Ventimiglia, Corso Francia 15: l’immobile è costituito da una struttura adibita a deposito e officina meccanica, nonché da un edificio ripartito in cinque alloggi con caratteristiche di abitazione civile due dei quali adibiti a
uffici. Il valore di realizzo é tuttavia prudenzialmente assunto in euro 2,7 milioni di euro. 10) Cessione della partecipazione totalitaria detenuta in Riviera Trasporti Piemonte S.p.A. che gestisce circa il 7% del TPL della Provincia di Cuneo – quale operatore
del Consorzio Grandabus, a tal fine disponendo di un contratto di servizio in scadenza il 9/12/2019, prorogato fino alla data del 9/6/2024 a seguito di atto di proroga del 5/8/2019 stipulato tra detto Consorzio e l’Agenzia della Mobilità Piemontese. Il valore di realizzo é assunto in euro 700 mila euro.

11) Cessione deposito di San Martino sito nel Comune di Sanremo, Via Cavallotti. Si segnala che in relazione a tale immobile la Regione Liguria ha approvato la variante al PUC finalizzata a consentire la demolizione dei fabbricati insistenti sull’area e la ricostruzione, con ampliamento, di nuovi edifici aventi prevalente funzione commerciale. Il Piano assume che gli Enti preposti entro la data di avvio delle procedure di vendita riescano a perfezionare gli idonei provvedimenti amministrativi affinché il cespite sia dotato di autorizzazione per il settore alimentare, circostanza quest’ultima che permette di attribuire al cespite il valore di realizzo di 8 milioni di euro.

riviera24-deposito riviera trasporti san martino

Personale. Continuando la lettura del piano concordatario, al capitolo stipendi si trova scritto: “Nel periodo considerato l’efficientamento verrà realizzato mantenendo un organico nel limite delle 338 unità già precedentemente stabilite, a parità di servizio svolto e attraverso il contenimento del costo del personale. In particolare, in data 14 settembre 2018 è stato possibile raggiungere una intesa con le Organizzazioni Sindacali riconosciute e presenti in azienda, approvato altresì con referendum tra i lavoratori, con la quale è stato previsto un salario di ingresso per il personale neo assunto, con applicazione del livello retributivo stabilito dal solo CCNL autoferrotranvieri per un periodo di anni 8 e diritto al riconoscimento della contrattazione di secondo livello solo a decorrere dal nono anno di anzianità di servizio alle dipendenze della Società”.

In caso di mancata approvazione dei creditori del piano concordatario. “Si arriverebbe alla dichiarazione di fallimento. Può ragionevolmente ipotizzarsi che il tribunale di Imperia autorizzi l’esercizio provvisorio dell’attività sociale di T.P.L. alla Riviera Trasporti, poiché essa costituisce un servizio pubblico essenziale che non può subire soluzioni di continuità, e che tale autorizzazione sia tuttavia concessa solo per la gestione corrente e solo per il tempo strettamente necessario affinché venga selezionato, il gestore subentrante. Che l’affidamento al nuovo gestore venga infine disposto in esito a un’istruttoria della durata di 12/15 mesi, e quindi – indicativamente – non prima del dicembre 2023″.

(In copertina una foto dell’ultima protesta dei dipendenti con i mezzi fermi sotto il palazzo della Provincia)