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Rientro a scuola e bullismo, il dottor Pili: «Ecco i campanelli d’allarme»

15 settembre 2022 | 06:47
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Il responsabile della struttura della Neuropsichiatria infantile Asl1 imperiese: «Attenzione ai segnali che ci mandano i nostri ragazzi»

Imperia. Ansia, depressione, cambi d’umore, isolamento nelle proprie camere fino all’autolesionismo e disturbi dell’alimentazione. Questi i campanelli d’allarme nei giovani adolescenti e bambini vittime di bullismo da far attirare l’attenzione di genitori ed insegnanti. Soprattutto per quest’ultimi con cui i ragazzi passano la maggior parte della giornata. Ma mentre una volta il fenomeno del bullismo era circoscritto, ora viene amplificato a causa dell’uso dei social media. «Il cyber bullismo- spiega spiega il dott. Giuseppe Pili, responsabile della struttura della Neuropsichiatria infantile Asl1 imperiese- è quello che in quasi due anni ha spostato questa patologia tra adolescenti e giovani. Le modalità- continua- sono sempre l’attacco diretto alla persona ma, mentre nel bullismo classico abbiamo il singolo o il branco che attacca, circoscritto alla situazione scolastica, alla presenza e quindi ad un’interazione diretta tra le persone, nel cyber bullismo, tutto avviene all’interno dei social dove tante persone vedono e vengono a conoscenza degli attacchi  nei confronti di questi ragazzi».

Con la ripresa della scuola in presenza, e senza l’uso delle mascherine, dopo due anni di pandemia, restrizioni e didattica a distanza, un ritorno alla normalità è attesa dopo tanto ma bisogna anche prestare attenzione. « Sono soddisfatto che la scuola riprenda in presenza e lo faccia senza l’uso delle mascherine che hanno fatto sì che oltre al distanziamento, non si vedesse più il sorriso che permette anche un’interazione o relazione tra le persone. Anche  questo è un dato positivo ma probabilmente- sottolinea- si ripresenteranno nuovamente episodi di bullismo all’interno delle classi per cui sarebbe importate poter ovviare a questo, tramite segnalazioni, accorgimenti, da parte in primis, delle istituzioni scolastiche, insegnanti e professori che generalmente sono i primi che si accorgono di difficoltà e problematiche all’interno della propria classe , ma anche le famiglie e le istituzioni sportive».

Per i genitori quali sono i campanelli di allarme per sapere se il figlio è bullizzato o è un bullo?

«Sono due situazioni apparentemente opposte ma spesso riscontriamo nel bullo l’essere stato bullizzato in precedenza o vivere situazioni di bullismo all’interno delle mura domestiche. Quello che più mi preme è la prevenzione che a volte viene a mancare e che oggi è un punto molto importante perché prevenire ci permette di evitare ma anche di cronicizzare ed evolvere delle patologie psichiatriche che oggi stanno stravolgendo la vita quotidiana dei nostri ragazzi e bambini».

«Se mi dovessero chiedere qual è il campanello d’allarme per eccellenza per quanto riguarda le vittime di bullismo è la chiusura di questi ragazzi. Spesso, oggi, i ragazzi e i bambini tendono a chiudersi non solo tra le mura domestiche ma anche nella propria camera. La cosa importante che vorrei sottolineare è che a volte il chiudersi all’interno della propria casa, quella casa che è quell’ambiente che dovrebbe proteggere i nostri ragazzi da quegli eventi esterni nocivi, negativi, diventa una prigione interna di quel luogo che avrebbe dovuto proteggerli».

«Un altro campanello d’allarme- prosegue- è chiedere costantemente ai genitori di non entrare nelle proprie camere che permette a questi ragazzi, sia ai bulli che alle vittime di bullismo, di vivere in totale autonomia e indipendenza queste situazioni che sono di grave pericolo e alle quali questa chiusura non fa altro che amplificare quei sintomi che possono essere depressione, ansia, autolesionismo e portare alla cronicizzazione di questi sintomi aggravando le condizioni cliniche psicopatologiche di questi ragazzi. Non tralasciamo l’importanza di tutti ragazzi e ragazze con disturbi del comportamento alimentare che spesso, dalle nostre cartelle cliniche, evidenziano proprio quanto all’origine della loro patologia spesso ci riportano ad essere state vittime di bullismo o perché leggermente in sovrappeso o al contrario. Da qui lo scatenarsi di tutto quel corteo sintomatologico che accompagna questi ragazzi in quel percorso dei disturbi del comportamento alimentare di cui oggi i nostri ambulatori sono sempre pieni»

Quali sono le conseguenze per una vittima di bullismo se non vengono riconosciuti i campanelli di allarme?

«Le conseguenze sono spesso gravi: dai disturbi dell’umore come per esempio ansia, depressione ma quello che maggiormente ci preoccupa sono il numero sempre più crescente degli abbandoni scolastici. Spesso le vittime di bullismo non tendono solo a rinchiudersi in camera, quello è il sintomo che dovrebbe attivare  i genitori ma anche gli operatori scolastici. La loro chiusura porta all’abbandono scolastico anche per il rifiuto di poter incontrare coloro che bullizzano queste persone. Non dimentichiamoci l’autolesionismo all’interno di questo gruppo di pazienti. Le vittime di bullismo attuano questi operazioni di cutting ai polsi o addome che è sinonimo di ricerca di aiuto che spesso non è molto facile da attuare in maniera verbale e i ragazzi ci avvertono attraverso i tagli».