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Pornassio, mezzo secolo di Croce Bianca, solida realtà dell’Alta Valle Arroscia

16 settembre 2022 | 20:55
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Nel pomeriggio la festa al Forte Centrale di Nava

Pornassio. Mezzo secolo di attività. Cinquant’anni di storia della Croce Bianca di Pornassio iniziata il 16 settembre del 1972 su intuizione di un gruppo di persone residenti in Valle. Una giornata di festa che ha riunito non solo cittadini e volontari ma anche le autorità civili della provincia, dal sindaco di Pornassio, Vittorio Adolfo, a quelli dell’Alta Valle Arroscia come Mendatica, Cosio D’Arroscia e Montegrosso Pian Latte, assieme alle autorità militari, il Prefetto Armando Nanei, Claudio Scajola in veste di Presidente della Provincia ma anche ai tre fondatori dall’associazione ancora in vita: Remo Porro, Ramò Francesco e Pario Antonio.

«Era un sabato di 50 anni fa- racconta Angelo Toscano, vice presidente della Croce Bianca-  quando un gruppo di persone  si è riunita e ha deciso di dare vita a questa associazione  su sollecitazione del territorio. In quei tempi avevamo ancora una stazione sciistica molto fiorente con tanta gente che la frequentava quindi diventava molto importante portare e garantire il soccorso in quell’ambiente e questa gente aveva pensato di rispondere alle esigenze in questo modo . E quindi è stata costituita questa associazione che sta vivendo il suo 50esimo anniversario proprio oggi e lo sta vivendo con grande serenità e con grande gioia perché è un traguardo molto importante pensando sempre possa essere l’inizio di un altro periodo altrettanto importante».

«La storia della Croce Bianca di Pornassio è iniziata con un solo mezzo- continua- e poi nel tempo grazie all’iniziativa dei vari consigli di amministrazione che si sono succeduti siamo arrivati ad avere tre ambulanze,  dotate di ogni attrezzatura per il soccorso più avanzato, più due macchine. Ad oggi contiamo su una quarantina di volontari e su quattro dipendenti. Purtroppo dobbiamo fare una constatazione inevitabile ossia che i nostri Comuni e paesi si stanno spopolando perché un fattore normalissimo e questo ne consegue che il numero dei volontari progressivamente sta diminuendo però è un’evoluzione a cui non possiamo fare fronte».

I tre fondatori della Croce Bianca di Pornassio

«Ricordare i 50 anni di attività della Croce Bianca qui al Colle d Nave unitamente agli altri sindaci dell’Alta Valle Arroscia- afferma Vittorio Adolfo, sindaco di Pornassio- è un avvenimento che ci rende tutti molto orgogliosi per quello che la Croce Bianca ha fatto per questa comunità in tanti anni. Bisogna ricordare gli interventi nel settore della dialisi, nel settore di pubblica assistenza ma anche per le emergenze molto importanti. In ultimo direi che la recente pandemia questi due anni sono stati importantissimi perché hanno triplicato la loro presenza sul territorio dando sicurezza a chi vive qui nella nostra vallata».

La Croce Bianca di Pornassio è un importante presidio per l’entroterra e per i suoi cittadini.

«Tutto ciò che è volontariato va a aiutato in ogni modo- sottolinea il presidente della provincia Claudio Scajola- anche con la presenza anche con la testimonianza di essere vicini a chi fatica per garantire un servizio di sicurezza e assistenza alle nostre comunità e quest’occasione è il cinquantenario di una piccola croce bianca ma che ha una storia importante e riesce a mantenere ogni giorno dei turni di presenza per cui è garantita il ricovero e l’urgenza delle persone della nostra comunità».

Un riconoscimento che arriva anche da Piero Pelassa, sindaco di Mendatica. «Avere la Croce Bianca di Pornassio sul territorio è una cosa fondamentale- afferma il primo cittadino-oggi qua siamo a festeggiare i suoi 50 anni dalla nascita e non possiamo fare altro che ringraziare chi mezzo secolo fa ha avuto quest’idea e si è messo lì con i mezzi che aveva e ha iniziato questo percorso che è cresciuto tantissimo negli anni grazie anche chi ci si è dedicato, ai volontari, ai giovani e meno giovani . È una sicurezza fondamentale per noi, per la nostra sicurezza perché essendo anche distanti dalla costa, dai presidi ospedalieri, avere un’assistenza così in loco è fondamentale quindi non possiamo che esserne felici in qualche modo noi cerchiamo noi di sostenerla anche come amministrazione, purtroppo nelle more dei nostri bilanci che sono risicati, insomma in qualche modo cerchiamo di dare una mano tutti quanti».