FESTA CROCE BIANCA PORNASSIO |
Altre News
/
Societa
/

Pornassio, Mattia e GianGiacomo, dal più giovane volontario a chi è nella Croce Bianca sin dalla sua fondazione

16 settembre 2022 | 21:12
Share0

Venticinque anni il primo, settantuno il secondo, le loro storie e l’amore per l’associazione

Pornassio. Mattia, 25 anni, Giangiacomo, 71, due storie dei volontari della Croce Bianca di Pornassio che oggi ha festeggiato il mezzo secolo di attività. Dal più giovane a chi, invece, è nell’associazione da quando è stata fondata. Una memoria storica e un punto di riferimento per chi è volontario. E sono proprio loro gli angeli custodi, che con i loro colleghi, sono presenti sul territorio, arrivano in poco tempo e guidano a sirene spiegate per salvarci la vita anche se il primo ospedale, per chi abita nell’entroterra, dista quasi a quaranta minuti. Per i cittadini dell’Alta Valle Arroscia sono una sicurezza. Quaranta in totale alternano la loro vita tra lavoro, famiglia e volontariato.

volontari croce bianca pornassio

Mattia è alla terza generazione di volontari in Croce Bianca assieme al fratello. Prima di lui, il nonno e il papà. «Come succede spesso- racconta- nel nostro territorio sono più generazioni che hanno fatto parte dell’associazione ma ho deciso di fare il volontario perché ho capito che purtroppo su questo territorio che è distante dal primo ospedale, almeno 40 minuti, è importante questo presidio perché pesa per il paziente essere lontano ma anche per noi che cerchiamo di accudirlo. Quindi finché ci siamo cerchiamo di dare questo servizio. Noi che ci siamo sull’ambulanza ce ne accorgiamo del tempo che ci vuole per arrivare al primo ospedale e pensare che un’ambulanza nella peggiore delle ipotesi debba partire dalla città per venire qua non è una bella cosa per nessuno».

«La difficoltà di un po’ di tutti è stato il covid- continua Mattia- dove molte persone di una certa età, giustamente, non se la sono più sentita di fare questo servizio.  La Croce Bianca è anche un luogo di ritrovo per tutte le età, non deve essere visto come un luogo dove fai il servizio e poi te ne vai a casa. Lo dico ai giovani anche se ce ne sono pochi in questo territorio e spero capiscano il valore di avere un’associazione così.

Mattia Cacciò

Dalla speranza dei giovani volontari all’esperienza del primo volontario che fa parte dell’associazione dal 1972. Giangiacomo di anni ne ha 71 e racconta di come è cambiata la Croce Bianca nel corso degli anni e spera che i giovani si uniscano al gruppo.

«Ho iniziato che avevo una ventina d’anni- racconta- ci aveva dato un’ambulanza la Croce Bianca di Alassio e abbiamo iniziato con quella e pian piano siamo riusciti a comprare quelle che abbiamo e le macchine e siamo arrivati a questi livelli qua. Speriamo di riuscire a continuare fin tanto che possiamo e speriamo che anche i giovani ci diano una mano per poter andare avanti perché noi anziani cominciamo ad essere stanchi. Il primo soccorso non me lo ricordo perché era tutto diverso quegli anni là, si andava da soli, suonava il telefono, e si partiva  ora invece bisogna essere in due,  avere i corsi per poter soccorrere la gente. Finché posso vado ancora a fare i soccorsi. Siamo una bella squadra, tutti amici perché ci vuole anche dell’amicizia e dell’allegria, scherzare, ridere, e poi quando c’è da lavorare si lavora».

Giangiacomo Pario

E poi c’è la storia di Michela che come racconta «nel 1997 mi sono fidanzata con Carlo, che era in Croce Bianca già da qualche anno. Mi ha coinvolto ed è nato l’amore per l’associazione e la voglia di aiutare il prossimo, che persiste tutt’oggi».