Pieve di Teco, le vigne dell’Ormeasco teatro naturale per l’enoturismo

14 settembre 2022 | 18:38
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Pieve di Teco, le vigne dell’Ormeasco teatro naturale per l’enoturismo

Si è concluso ieri il team bulding a cui hanno partecipato squadre da tutto il mondo

Pieve di Teco. Cronache di una giornata in vigna, non a vendemmiare, come sarebbe logico immaginarsi in questo periodo dell’anno, ma per una sorta di gara, a colpi di mortaio (no, non quello dei militari, quello di marmo per fare le salse liguri…) e di cavatappi per stappare bottiglie di Ormeasco, Pigato, Granaccia e bollicine, sempre liguri. Siamo ad Acquetico, frazione di Pieve di Teco, ma già sui tornanti del Nava, 700 metri di altezza circa, l’altura dove gli ultimi ulivi confinano con le vigne, quelle di Tenuta Maffone.

Per arrivarci, alle vigne, si capisce perchè la viticoltura in questo lembo di Liguria che guarda alle Alpi, è chiamata eroica. Dalla cantina bisogna inerpicarsi per due chilometri di saliscendi, con un ultimo strappo che mette a dura prova fiato e polpacci. Oggi si può fare in trattore o fuoristrada, ma un tempo la vendemmia si faceva a dorso di mulo o, più spesso, di schiena: dieci e più viaggi al giorno, come “zaino” gerle da 80/100 chili di uva da portare nei tini, le calorie per lavorare venivano dal vino, mescolato all’acqua per evitare ubriacature fuori orario. Veniamo all’oggi, quando le vigne di ormeasco (definite da Mario Soldati “le più belle mai viste”) sono state usate come palcoscenico per promuovere un prodotto turistico ideato da Franco Laureri, inserito tra gli eventi della campagna di comunicazione “le strade del mare” dell’Associazione dei Comuni delle Antiche Vie del Sale, e che ha come obiettivo primario promuovere il green tourism e tutte le attività legate ai soggiorni eco-attivi e responsabili incentrati sulla filosofia “Slow”.

Tre squadre, composte da turisti provenienti da ogni parte del mondo, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Germania, ma anche da Bergamo e Milano, caratterizzate da pettorine colorate (rosso, blu, verde) si sono sfidate nella preparazione di pesto, machetto (antica salsa ligure a base di acciughe, aglio e olio) e una singolare salsa ideata dallo chef Renato Grasso, “tutor” delle prove di cucina, per condire una spettacolare insalata di stoccafisso. In cucina, ovviamente, non poteva mancare il “Sale della Riviera”, una miscela di sale ed erbe aromatiche destinata a diventare un gadget turistico olfattivo e di gusto. E se una parte dei partecipanti era impegnato “in cucina”, tutte le attività ludico-didattiche, dalla realizzazione di finger food alla Ligure (torte verdi, focacce, sardenaira, insalate di verdure di stagione e tartine con le salse preparate al mortaio) per la preparazione di un buffet, alla visita alla cantina e alla degustazione didattica, sono state documentate e condivise sulle principali piattaforme social, instagram, facebook e twitter, con i tag #lamialiguria e @turismoliguria.

I team, affiancati dallo staff della Cantina Tenuta Maffone, dal maestro di cucina Renato Grasso, da Augusto Manfredi della Confraternita dell’Ormeasco e dal sommelier A.I.S. Giovanni Revello, avevano la consegna, da parte dei giudici Elisa Gatti e Stefano Pezzini, di chiedere “Like” e “cuoricini” ai loro followers sui post delle attività di cooking class in vigna. Alla fine tutte e tre le squadre sono risultate vincitrici, e ad Alberto Sgarlato, giornalista e traduttore ufficiale dell’evento, non è rimasto che gridare “And the winner is…ALL”.

L’intenzione era quella di dare ai turisti una giornata particolare e, contemporaneamente, creare un ormat che si potrà replicare in altre vigne e, perchè no, negli uliveti. “Obiettivo pienamente raggiunto – ribadiscono Piero Pelassa e Alessandro Navone presidente e segretario dell’associazione dei comuni delle antiche vie del sale – questo educational apre nuove prospettive per l’offerta turistica del segmento enogastronomico esperienziale per la Valle Arroscia, che vale in Italia, dati 2021, oltre cinque miliardi, con trend di crescita che sfiorano le due cifre. Un progetto di marketing territoriale che mette in luce le straordinarie potenzialità dei territori al di là del mare, che con le loro peculiarità, dai prodotti tipici alle tradizioni, dal vino alle bellezze paesaggistiche, possono creare opportunità di sviluppo sociale ed economico ed attivare nuove sinergie in grado di destagionalizzare il turismo delle aree interne.”

L’educational, promosso dal vice presidente della Regione Liguria con delega all’agricoltura e al marketing territoriale Alessandro Piana, diventerà uno spot promozionale per tutto il comparto dell’offerta turistica enogastronomica incentrata sui food ambassador by Liguria. Una parola a parte meritano i vini di Tenuta Maffone, con Eliana e Bruno Pollero splendidi padroni di casa.