'ndrangheta

Mafia in provincia di Imperia, confiscati 9 milioni di beni alla famiglia Pellegrino

Erano da anni sotto sequestro

blitz villa pellegrino monte nero bordighera carabinieri dia 26-05-2011

Bordighera. I beni sequestrati da anni alla famiglia pellegrino sono stamane entrati in possesso dello Stato italiano, perché confiscati. Si tratta, in particolare dell’immobile sito in località Montenero, in via Cornice dei 2 Golfi, al civico 138, di proprietà di Maurizio Pellegrino.

La villa fa parte di un “tesoro” che era stato sequestrato dalla Dia, la direzione investigativa anti-mafia, al clan Pellegrino nel corso di una articolata e lunga indagine che aveva visto approfondire la storia della famiglia per quasi vent’anni.

Il valore dei beni sequestrati all’epoca dell’inchiesta e del processo denominato “La svolta” ammontava a circa 9 milioni di euro. Nell’ordine, si tratta di 18 terreni, 9 fabbricati, 11 auto, 2 moto, 11 autocarri, 4 partecipazioni a quote societarie e un locale notturno. Il patrimonio, secondo quanto spiegato dal colonnello Luigi Marra direttore della Dia, sarebbe riconducibile ai fratelli Pellegrino, Giovanni, Maurizio e Roberto.

Le operazioni di sgombero di un compendio immobiliare, costituito da diversi fabbricati con terreno annesso, sono state compiute stamani dai carabinieri. I beni, la cui gestione è affidata all’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, erano stati sequestrati da anni ai fratelli Giovanni, Maurizio e Roberto Pellegrino. I tre erano stati condannati in via definitiva con la sentenza, confermata dalla Seconda Sezione della Corte di Cassazione di Roma, nel gennaio del 2020, nell’ambito del processo per l’indagine antimafia ‘La Svolta’: l’inchiesta dei carabinieri, scattata il 3 dicembre del 2012, che portò allo scioglimento del consiglio comunale di Ventimiglia e di Bordighera, a cui fece seguito la sentenza del Consiglio di Stato che stabilì che non vi erano gli elementi per far decadere le amministrazioni di centrodestra guidate da Gaetano Scullino e Giovanni Bosio.

La presenza della ‘ndrangheta a Bordighera venne comunque confermata con le condanne di Giovanni Pellegrino a 10 anni e 6 mesi, Maurizio Pellegrino (10 anni), Antonino Barillaro (7 anni) e Roberto Pellegrino (8 anni e 3 mesi).

L’operazione di oggi, frutto della cooperazione sinergica tra la sede di Milano dell’Agenzia Nazionale e le forze di Polizia, coordinate dal Prefetto di Imperia, rende possibile la restituzione di un patrimonio illecitamente detenuto alla collettività ed al territorio che hanno subito la presenza mafiosa.

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