Lavoro, infrastrutture, giustizia, Cosimo Ferri (Italia Viva): «Noi siamo per i “sì”, per un governo riformista che dia positività all’Italia»

21 settembre 2022 | 07:30
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«Siamo l’unica forza politica che dice con chiarezza “sì” al Mes, vogliamo che si utilizzi per il diritto alla salute». Su esclusione responsabilità civili Aspi e Spea per il Morandi: «E’ un tecnicismo»

Sanremo. Crisi energetica, sanità, giustizia, lavoro, infrastrutture, economia e turismo. In un’intervista a tutto tondo, ospite dello di Riviera24.it, l’onorevole Cosimo Ferri (Italia Viva), candidato alla Camera nel collegio ligure, fa un’analisi a tutto tondo della situazione attuale e parla dei progetti del Terzo Polo per la Liguria e per l’Italia.

Politico di lungo corso e magistrato, Ferri ha un passato da sottosegretario alla Giustizia. In Italia, e in Liguria in particolare, c’è un problema di sovraffollamento delle carceri, dove spesso avvengono atti di autolesionismo, aggressioni agli agenti. C’è una soluzione? «Conosco bene il sistema carcerario della Liguria, me ne sono occupato da sottosegretario e in effetti c’è il problema nazionale del sovraffollamento – risponde Ferri -. Sono molto grato e ringrazio la polizia penitenziaria per il lavoro che sta facendo anche qui in Liguria e in tutto il territorio nazionale. Occorre assumere più poliziotti e anche puntare di più sulle misure alternative al carcere, per cercare di rieducare, non solo fuori dal carcere, ma anche al suo interno». Per risolvere il problema, oltre a implementare il numero di poliziotti all’interno dei penitenziari per garantire sicurezza, secondo Ferri è necessario assumere educatori «perché oggi, nel nostro sistema carcerario, chi esce dal carcere poi ricommette reati, quindi c’è qualcosa che non funziona. Il tema della rieducazione che è nella carta costituzionale va reso effettivo, altrimenti rimane uno slogan, un principio, e poi non può essere attuato. Su questo, nel governo Renzi abbiamo messo in atto tutta una serie di riforme anche per creare pene alternative, come la pena domiciliare. Però, non tutti i detenuti hanno la possibilità di avere un domicilio dove scontare la pena, quindi questo è un altro problema. C’è un problema di edilizia carceraria, con strutture fatiscenti, quindi dobbiamo investire anche delle risorse in questo. Il piano carceri che aveva lanciato il governo Monti ha poi fallito, non è stato attuato». «Il tema è complesso – aggiunge – Anche nei nostri programmi sulla giustizia ne parliamo. Siamo per la certezza della pena, che però deve anche essere umana e deve consentire a chi la sconta di capire che ha sbagliato e non commetta più  reati».

Sempre in merito alla giustizia, Cosimo Ferri parla della necessità di avere una risposta celere nell’ambito penale. «Se sconto la pena dieci anni dopo aver commesso il fatto, è chiaro che sono un uomo diverso ed è anche difficile la rieducazione – spiega -. Per quanto riguarda la giustizia penale, voglio dire che l’impegno del Terzo Polo sarà quello, nel rispetto delle garanzie, di vigilare affinché il prossimo ministro della Giustizia garantisca e dia tutti i mezzi organizzativi per fare il processo per il crollo del ponte Morandi, affinché la giustizia arrivi nel rispetto di tutti. I tempi del processo devono essere garantiti, e quindi ci sono dei temi organizzativi, di cui il Ministero, nel rispetto dell’autonomia della magistratura si deve far carico. Ritengo che sia compito anche del prossimo parlamento sollecitare il ministero e chiedere qual è il piano organizzativo per consentire lo svolgimento del processo, e non scaricare tutto sulla magistratura». Ferri parla di un “modello Genova”, che come ha consentito di ricostruire in due anni il ponte sul Polcevera crollato nell’agosto del 2018, dovrebbe valere anche per il funzionamento della giustizia: «Deve essere data una priorità e devono essere fatti investimenti chiari: il paese Italia penso che abbia il diritto di vedere una giustizia che funzioni».

Sulla decisione del tribunale di escludere Autostrade e Spea dalle responsabilità civili: «E’ un tecnicismo, il tribunale ha deciso in questo modo. E’ chiaro che bisogna distinguere tutto quello che consente il codice dal punto di vista processuale da quello che poi è la sostanza che giustamente i diritti delle persone offese, in caso di condanna, hanno di chiedere un risarcimento». «La sostanza – continua – E’ che ciascuno si assuma le proprie responsabilità: ci sono responsabilità penali che devono essere accertate, dall’altro c’è il tema delle pretese risarcitorie che ha altri canoni ed è chiaro che anche su quel settore bisogna vigilare».

Infrastrutture. «Bisogna puntare sulla Liguria come un “modello Italia” per realizzare le infrastrutture sempre promesse e mai realizzate. Qui c’è un tema di politica del fare, del sì, e di responsabilità, che sono slogan e progetti del terzo polo. Noi ci giochiamo tutto in Liguria, per questo vorremmo che il Terzo Polo fosse rappresentato sia alla Camera che al Senato», dichiara Ferri, che ricorda l’appoggio dato dal suo partito al sindaco di Genova Marco Bucci alle scorse elezioni amministrative. «Noi, come forza politica, lo abbiamo sostenuto perché abbiamo guardato non alla coalizione ma alla politica del sindaco Bucci e a quello che stava realizzando per la città di Genova. Quindi abbiamo guardato prima ai cittadini, alle opere, poi ai partiti. Noi vogliamo sbloccare le infrastrutture: il grande tema in Liguria è quello della Gronda, noi siamo per il “sì”, la vogliamo realizzare. Siamo per il “sì” per il completamento dell’Aurelia bis, al raddoppio ferroviario nel tratto Andora-Finale Ligure. Le grandi opere vanno realizzate e la Liguria, pur essendo una delle regioni più piccole della nostra Italia, è quella che ha la criticità maggiore di viabilità e infrastrutture. E’ necessario sbloccare anche le infrastrutture digitali, perché nell’entroterra ligure abbiamo un problema della banda larga, oggi fondamentale per lo smart-working».

Nel corso dell’intervista, l’onorevole Ferri ha parlato anche di porti, sviluppo energetico, rifiuti e sanità: tutti temi fondamentali per la Liguria e non solo. Toccato anche il tema del Mes: «Noi del Terzo Polo siamo l’unica forza politica che dice con chiarezza “sì” al Mes, vogliamo che si utilizzi il Mes per il diritto alla salute. Questa è chiarezza, o sì o no, è prendere posizioni e decidere. Questo è quello che il Terzo Polo vuole offrire alla competizione elettorale e alla politica».

Lavoro. «Servono politiche del lavoro che guardino non all’assistenzialismo ma siano politiche attive di inserimento nel mondo del lavoro. Siamo in una regione dove la nautica è l’eccellenza e questo ci deve dimostrare che la Liguria può essere prima anche in altri settori, perché nella nautica lo è».

Agricoltura. «Quando parlo di Liguria voglio parlare di fiori, olio e vino, che sono altre tre eccellenze della Liguria e del made in Italy, che esiste, che va valorizzato e che tutto il mondo ci invidia. Cerchiamo di rendere a sistema tutto quello che abbiamo e che tanti operatori, imprenditori, grandi e piccoli agricoltori, tante persone nel settore oggi hanno costruito e che possono fare da traino, con una politica buona, oculata ma coraggiosa che possa dare le risposte per un governo che sia forte, credibile e che consenta di formare un governo che guardi a un’Italia riformista, a una positività che non vuol dire promesse, ma riforme e progetti».