Funghi mon amour ma attenzione ai “sosia” tossici, i consigli dell’esperto micologo dell’Asl1
Settembre è stato da record per raccolta di porcini e ovoli
Imperia. Nell’immaginario collettivo infantile il classico fungo velenoso è quello rosso con i pallini bianchi. Ma nella realtà non è così, e molti sono i sosia “cattivi” che, se mangiati, possono portare a gravi disturbi non solo gastro intestinali ma anche ad organi come fegato e reni e nel peggiore delle ipotesi possono essere anche letali.
«Settembre è stato da record per raccolta di porcini e ovoli, anche per la provincia di Imperia. Di solito- sottolinea Rolando Franchi esperto micologo dell’Asl1- parlando di ovolo il mese è giugno ma quest’anno è stata una cosa straordinaria per via delle piogge e grandinate concentrate nelle ultime settimane. Durante questo periodo estivo la maggior parte delle intossicazioni sono state ricondotte alla specie Boletus satanas (falso porcino) , fungo che provoca sindrome gastrointestinale costante se consumato da crudo o con cottura insufficiente».
« In provincia di Imperia- spiega il dott. Franchi- c’è una tradizione ben radicata della raccolta dei funghi. I grossi casi di intossicazione si registrano tra giugno e novembre. Ad esempio tra il mese di ottobre e novembre bisogna prestare attenzione con i sosia tossici dei ciuccotti, ossia il Tricholoma portentosum che è buono e commestibile ma i cui “gemelli cattivi” i Tricholoma pardinum, Tricholoma filamentosum e il Tricholoma josserandii, provocano sindrome gastro intestinali».
«Altro sosia tossico- spiega- che può causare intossicazione è l’Entoloma sinuatum che viene scambiato per il masin d’autunno (Clitocybe nebularis). Prestare attenzione anche al “falso galletto” ( Omphalotus olearius) scambiato per il galletto buono che differisce per colore, habitat e per il tipo di lamelle. Ma nella nostra provincia un altro problema è dato dai così detti chiodini, l’Armillaria mellea, che senza le dovute precauzioni può creare una forte intossicazione (precauzioni pre bollitura e sgambatura)».
Ogni regione però ha le sue normative da seguire. «Per esempio-spiega il dott. Franchi-nella nostra ci sono dei quantitativi da raccogliere a persona che sono regolamentate da legge regionale della Liguria n.17 del 2014 dove viene specificato che la specie Boletus, il porcino e relativo gruppo, si può raccogliere fino ad un massimo di 3 chili al giorno. Invece per l’ovolo (Amanita caesarea) un 1 kg. Per quanto riguarda gli ovoli c’è una legge nazione n.352 del 1993 che è ancora in vigore dove si dice che le regioni vietano la raccolta della Amanita caesarea allo stato di ovolo chiuso, quindi i fungaioli non possono raccoglierla pena una sanzione da 250 a 1000 euro”.
Amanita caesarea (ovolo buono) Foto del micologo Fabrizio Boccardo
«In Italia- sottolinea il dott. Franchi- è vietata la raccolta dell’ovolo allo stato chiuso però si può commercializzare se l’ovolo proviene da un territorio extra nazionale».
«Abbiamo- conclude- sempre un servizio micologico dell’asl1 appartenente alla Struttura complessa Igiene, Alimenti e Nutrizione dove facciamo consulenze ai privati raccoglitori gratuita». Gli orari sono i seguenti: al mercato di Sanremo dalle 6.40 fino alle 7.20 al mercato di Bordighera dalle 8.45 fino alle 9.00 e quello di Ventimiglia dalle 9.40 fino alle 10.20. Gli appuntamenti si possono stabilire anche telefonicamente chiamando lo 0184-536868, 536833 e 0184536830».
Boletus aereus Foto del micologo Fabrizio Boccardo