Elezioni Politiche, Mauro Gradi (+Europa): «Diritti civili, libertà individuali, lavoro e modernità verso gli Stati Uniti d’Europa»

7 settembre 2022 | 12:58
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Il capolista alla Camera in Liguria sul caro energia: «C’è un deficit di decisionismo. Serve tetto nazionale ed europeo su costo gas, energia e carburante»

Sanremo. «Stiamo vivendo, da oltre due anni e mezzo, una fase emergenziale. Dall’emergenza pandemia a quella bellica a quella energetica e, conseguentemente, un’emergenza economica e sociale che riguarda tutti. Sull’emergenza energetica, quindi sul caro bollette, dobbiamo passare dalle parole ai fatti. Parole se ne sono fatte anche troppe, in questi giorni e in queste settimane, tenuto conto della assoluta urgenza. Dobbiamo fissare un tetto massimo del prezzo non solo del gas, ma anche dell’energia elettrica e del carburante». A dirlo è Mauro Gradi, avvocato di Taggia con studio a Genova, capolista per la Camera dei deputati per il partito +Europa di Emma Bonino. Ospite degli studi di Riviera24.it nell’ambito dello speciale elezioni, in vista del voto del 25 settembre, Gradi ha parlato di temi locali e nazionali, partendo, appunto, da quello attualissimo del “caro bollette”.

«Il tetto europeo è la soluzione principe – ha detto – Ma non può essere immediato, perché presuppone una concertazione tra i vari paesi europei. E allora, al non immediato tetto europeo, questo deve essere preceduto, anzi sarebbe già dovuto essere preceduto, da un tetto nazionale. Noto, in questa materia soprattutto, un deficit di decisionismo. Bisogna decidere oggi, nell’immediato, intanto a livello nazionale, traguardando al tetto europeo: è sufficiente un decreto legge che il governo può adottare in poche ore. E poi bisogna avere anche una adeguata capacità progettuale e strategica per la prospettiva, per il domani, con un adeguato piano energetico sia a livello europeo che a livello nazionale».

+Europa, la meta del 3 percento. In che modo pensate di raggiungerlo, anche se comunque i sondaggi vi danno comunque prossimi? «Non solo i sondaggi ci danno in prossimità – risponde Gradi – Ma +Europa, la meta del 3 percento l’ha già superata con i voti reali l’ultima volta che siamo andati a votare alle elezioni europee del 2019, quando abbiamo raggiunto oltre il 3% e, addirittura, oltre il 13% tra i giovani under 30».

E’ in particolare ai giovani che si rivolge il partito: «Pare che molti siano indecisi se votare e cosa votare – dichiara il candidato -. Noi ci rivolgiamo ai ragazzi e alle ragazze, a cominciare dagli under 23 che vanno a votare per la prima volta, con un’offerta politica unica dalla parte dei giovani. Un’offerta politica che è sintetizzata in un nostro manifesto per i giovani, che consta di due parti fondamentali e di due messaggi fondamentali: uno sui diritti civili e le libertà individuali, dall’eutanasia come affermazione di una libertà individuale, alla legalizzazione della cannabis come consumo personale e coltivazione domestica per sottrarla alla criminalità organizzata, ai diritti degli omosessuali, ai sacrosanti diritti delle donne, dalla parità di genere alla piena attuazione della legge sull’aborto». «E poi c’è una parte altrettanto fondamentale oltre ai diritti civili – prosegue Marco Gradi – I diritti sociali, economici, ambientali. Dall’ambiente agli animali, ci vuole più tutela dell’ambiente, non solo sotto l’aspetto energetico, e più tutela degli animali, anche selvatici. Poi c’è il lavoro che è centrale, è fondamentale. Abbiamo proposto un mini-sondaggio tra i giovani e il 90% evidenzia il lavoro e quindi proponiamo una misura quadro in termini di de-contribuzione e de-tassazione per favorire il lavoro giovanile, anche autonomo, non solo dipendente. Pensiamo anche a un piano nazionale di lavori di pubblica utilità retribuiti, pensiamo a misure di sostegno e di assistenza per lo studio, sia nell’età della scuola dell’obbligo sia per gli studenti universitari fuori sede, non abbienti e meritevoli. E poi la modernità che è un punto caratterizzante di +Europa dalla parte dei giovani: ci vuole più modernità nella scuola, nell’università, più collegata al mondo del lavoro, meno burocrazia e poi basta a questi numeri chiusi in ambito della sanità quando poi mancano i medici. Il tutto sotto la stella polare di un’Europa più forte, più unita, verso gli Stati Uniti d’Europa».

Priorità in Liguria: emergenza isolamento. «C’è un’emergenza sulla Liguria nel suo insieme ed in particolare sul Ponente ligure: l’emergenza, non da oggi, si chiama isolamento – dichiara Gradi -. La Liguria, ed in particolare il Ponente ligure ed in specie la provincia di Imperia è isolata dal resto d’Italia, d’Europa e del mondo a causa di vie di comunicazione che sono assolutamente inadeguate. E allora occorre uno sforzo straordinario, e questo lo dico a 360 gradi, trasversalmente a livello di partiti politici: uno sforzo straordinario nei prossimi mesi e anni per un radicale miglioramento delle vie di collegamento da e per la Liguria, da e per il Ponente ligure e la provincia di Imperia. Il superamento di questo gravoso isolamento è un fattore propedeutico per qualsiasi tipo di sviluppo a cominciare dal turismo».