La demolizione

Albergo incompiuto di Portosole, il detonatore nelle mani della conferenza dei servizi

Il ministero dell'Ambiente conferma la non assoggettabilità dell'intervento alla valutazione di impatto ambientale. Il 20 settembre gli enti si riuniscono in sede deliberante

Sanremo. E’ stata convocata per il 20 settembre la prima conferenza dei servizi in sede deliberante chiamata ad esprimersi sulla bontà del progetto di demolizione e ricostruzione dell’albergo incompiuto di Portosole. Il punto in questione si trova in cima all’ordine del giorno. A chiedere la riunione della conferenza tra enti, cruciale per lo sblocco dell’operazione attesa da 20 anni, è stato l’ufficio Urbanistica e Edilizia privata di Palazzo Bellevue, su input del sindaco Alberto Biancheri che conta di portare a termine l’abbattimento dell’incompiuta entro e non oltre la fine dell’anno. «Finalmente si intravede la fine di un lungo iter. Sono fiducioso che la demolizione dell’esistente possa iniziare e concludersi entro la fine del 2022, grazie all’impegno della proprietà che su questo aspetto è determinata a raggiungere lo scopo prefissato nel tempo più breve possibile. Dopo di che, avanti verso la costruzione del nuovo hotel e la realizzazione delle opere previste in convenzione, le quali porteranno a una completa riqualificazione di tutta la zona tra i due porti, con interventi massicci previsti sulla viabilità e per il miglioramento della qualità del mare», – commenta il primo cittadino -.

La convocazione della conferenza dei servizi in sede deliberante è una buona notizia che fa il paio con un’altra, se possibile ancora migliore. E’ stato notificato nei giorni scorsi al concessionario il pronunciamento del ministero dell’Ambiente (datato 4 agosto) con cui i funzionari romani hanno accolto l’istanza di Portosole Cnis di non assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale dell’intervento di demolizione, ritenendolo non rilevante ai fini di un’eventuale impatto sull’ambiente naturale e sul paesaggio circostante. Per i non addetti ai lavori la non assoggettabilità alla v.i.a. del progetto di demolizione può voler dire poco, ma per chi spera di vedere raso al suolo quello scheletro di cemento armato che deturpa la marina da un ventennio, essa significa mesi se non anni di burocrazia scampati. Se in conferenza dei servizi gli enti coinvolti nell’iter autorizzato (dal Comune alla Capitaneria di Porto, il Demanio, i vigili del fuoco etc.), dovessero contenere il numero delle osservazioni proposte, l’ok definitivo potrebbe arrivare ai primi di autunno. Da quel momento la lancetta del detonatore inizierebbe a girare, avvicinandosi di giorno in giorno all’ora del grande boom.

La demolizione. Firmato dall’ingegnere Stefano Podestà dell’Università di Genova, il piano per abbattere l’ecomostro è pronto da mesi. Ipotizza tre mesi di lavori per radere al suolo tutto l’esistente, fondazioni comprese. Il costo dell’operazione è di 1 milione di euro. Il piano di demolizione è stato preceduto dall’analisi dei materiali che compongono la costruzione. I risultati hanno confermato l’assenza di componenti nocive per la salute pubblica. Tuttavia, è emersa una forte presenza di polistirolo, motivo per cui l’intervento dovrà essere fatto con la massima cautela e a piccoli step, per evitare al massimo la sollevazione di polveri.

Il progetto. La proprietà di Portosole, il fondo d’investimento intestato ai fratelli multimiliardari David e Simon Reuben, sta rivedendo gli ultimi dettagli del progetto definitivo del nuovo albergo di lusso a 5 stelle che dovrà sorgere sulle macerie dell’esistente.Valore stimato dell’ingaggio 28 milioni di euro tra corpo principale e opere di urbanizzazione. La modifica più importante in fase di accoglimento è data dall’inserimento di una passerella pedonale che collegherà la passeggiata Salvo d’Acquisto al tetto dell’hotel, dove verrà ricavato un giardino accessibile da tutti e sfruttabile per l’organizzazione di eventi. L’idea della passerella risale nel tempo ma non aveva ancora trovato concreta collocazione nello studio architettonico. Il progetto approvato, a firma dell’architetto romano Francesco Delogu, contempla, oltre all’albergo, 70 posti auto interni, piscina a sfioro vista mare, Spa, Galleria commerciale e una grande terrazza verde sul tetto.

Urbanizzazione. Si partirà con l’ampliamento di via Gavagnin. L’idea è di creare una pista di cantiere sul sedime del futuro doppio senso, da sfruttare immediatamente per evitare che i camion transitino per il centro città. Nel progetto figura anche la nuova palazzina sede della Capitaneria di Porto e dell’Agenzia delle Dogane. Tornando a via Gavagnin, che si collegherà a via Vesco, una rotatoria all’ingresso del bacino portuale ne regolerà il traffico in entrata e in uscita. Altro asse strategico, il piano di Rivieracqua per ripristinare la balneabilità del mare tra i due porti: investimento da 1,5 milioni.

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