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Trapper dedica canzone allo zio boss, questore di Imperia annulla concerto a Cipressa

28 agosto 2022 | 07:16
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Trapper dedica canzone allo zio boss, questore di Imperia annulla concerto a Cipressa

A far scoppiare il caso era stata l’associazione “Libera”

Cipressa. E’ stato annullato dal questore di Imperia, Giuseppe Felice Peritore, il concerto del trapper neomelodico siciliano Vincenzo Pandetta, in arte Niko, che si sarebbe dovuto esibire al Moo-Kuna Festival, in programma al campo sportivo di Cipressa il 2-3 settembre prossimi.

A far scoppiare il caso era stata l’associazione “Libera”, che con un post sui social aveva chiesto di cancellare il concerto per una canzone del trapper dal titolo “Dedicata a te”, in cui Niko si rivolge allo zio, il boss catanese Salvatore Cappello, al 41bis dal 1993.

E’ lo stesso Pandetta a comunicare la notizia con un post sui Instagram, pubblicando il provvedimento del questore e scrivendo “Tutto annullato” accompagnato da una emoticon che mostra una “faccina” triste.

«Considerato che l’artista, all’anagrafe Pandetta Vincenzo è noto alle cronache per il contenuto di interviste televisive e i testi delle canzoni interpretate, che fanno esplicito riferimento, esaltandole, a situazioni criminogene e a contesti delinquenziali tipici delle organizzazioni criminali – si legge nel provvedimento di diniego -. In tali circostanze il predetto, oltre ad esprimere vicinanza ed ammirazione per lo zio Salvatore Cappello (capo clan Cappello). noto pluripregiudicato detenuto in regime di art. 41 bis, pronuncia affermazioni e trasmette messaggi dal contenuto fortemente fuorviante e diseducativo, negando addirittura. nel corso di un’intervista televisiva. l’esistenza stessa della mafia. Si cita a tal proposito il testo di una canzone che espressamente recita: ‘zio Turi, io ti ringrazio ancora per tutto quello che fai per me. sei stata una scuola di vita che mi ha insegnato a vivere con onore. Per colpa di questi pentiti sei chiuso là dentro al 41 bis’».

«Considerato che i testi delle canzoni del Pandetta – prosegue – Sono evocativi di criminose gesta e che la natura dell’esibizione dell’artista, con lesti chiaramente inneggianti agli ambienti malavitosi ed istigatori alla delinquenza ed alla disobbedienza delle leggi, nonché al compimento di reati di vario genere, potrebbe comportare gravi ripercussioni per l’ordine e la sicurezza pubblica in guisa degli stessi Precetti Penalistici che vietano tali condotte».

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