Sanità, in Asl1 8300 donazioni di sangue, plasma e piastrine in otto mesi: tutti i dati del servizio trasfusionale
«E’ come le fondamenta di una casa: grazie al servizio gli ospedali restano aperti»
Imperia. Dal 1 di gennaio al 21 agosto scorso sono state più di 7900 le unità di sangue raccolte da oltre 5600 donatori. Aggiungendo le unità di plasma e piastrine nello stesso periodo, si arriva a 8300 donazioni in otto mesi. Sono questi alcuni dati che evidenziano l’importante lavoro svolto dal centro trasfusionale dell’Asl1 di Imperia: uno dei primi in Liguria per numero di trasfusioni.
«E’ importante sottolineare che la direzione aziendale di Asl1 ha investito moltissimo in questo servizio e si è notevolmente impegnata per ricostituire un organico dirigenziale – spiega il dottor Attilio Fabio Cristallo, responsabile del reparto -. Proprio perché quello trasfusionale è un servizio di base ma importante, sia perché viene svolta una attività ambulatoriale significativa sia perché svolge un’importantissima attività di raccolta sangue».
Per quanto riguarda la raccolta sangue, in particolare, i dati parlano chiaro: «Arrotondando per difetto – dichiara Cristallo – Il 40 per cento circa del sangue raccolto da Fidas, Croce Rossa e dal centro trasfusionale viene destinato all’autosufficienza regionale, cioè è un sangue che non torna a Imperia ma che, di fatto, è a disposizione della regione ed eventualmente può contribuire all’autosufficienza nazionale». Il restante 60 per cento di sangue raccolto, invece, copre le necessità dei pazienti presenti in Asl1: sia che essi siano malati cronici, sia in caso di emergenze, interventi chirurgici e altro ancora.
«Dal 1 di gennaio al 21 agosto scorso, sono state raccolte oltre 7900 unità di sangue da oltre 5600 donatori – dichiara il dottor Cristallo -. Inoltre, sono state raccolte, presso il servizio trasfusionale, oltre 380 unità di plasma e piastrine da 190 donatori. Di fatto, se sommiamo la raccolta di sangue intero, plasma e piastrine, le donazioni sono state più di 8300, per le quali hanno contribuito oltre 5800 donatori».
E’ giusto sottolineare che il sangue viene donato: un gesto importantissimo, quello compiuto da migliaia di persone, ma assolutamente non scontato: «La raccolta è gratuita, volontaria, non ha fine di lucro – specifica il medico referente – Questo è un esempio di solidarietà e la solidarietà è un segno di grande civiltà. Un atto che dà un grosso contributo a mantenere aperti gli ospedali e i laboratori nell’imperiese, contribuendo, di fatto, a tenere aperti anche gli altri ospedali della Liguria». L’importanza del servizio trasfusionale non è scontata: non è facile, per un profano della medicina, riconoscerne l’assoluta necessità. Eppure è la base della medicina stessa, così come il sangue è la base della vita.
Per spiegarlo, il dottor Cristallo fa un esempio: quando si sceglie una casa in cui vivere, si guarda l’aspetto esteriore, poi il suo interno. La disposizione dei locali, le rifiniture. Difficilmente, però, si vanno a controllare le fondamenta. «Il servizio trasfusionale – spiega – E’ un servizio che fa parte delle fondamenta, quindi è un qualcosa che ha una scarsa visibilità, ma senza il quale non si possono tenere aperti servizi che chiaramente hanno un impatto maggiore, come il pronto soccorso, la chirurgia, la rianimazione e nemmeno l’ortopedia».
Eppure, nonostante ciò, si è rischiato di non averlo più, questo servizio, in Asl1. «Dai primi di maggio l’azienda si è veramente adoperata per far arrivare dirigenti medici e biologi – dichiara Cristallo – Questo è il segno dell’interesse che l’azienda ha posto in questa struttura. La direzione dell’Asl1 ha compreso l’importanza che il servizio trasfusionale ha nell’ambito dei servizi di base e si è veramente impegnata affinché il servizio continuasse a operare presso l’Asl1 Imperiese. Si è rischiata la chiusura ma di fatto non è avvenuta grazie all’intervento della direzione aziendale che ha guardato anche alle fondamenta».
Come viene utilizzato, in Asl1, il sangue donato? Dal 1 gennaio al 21 agosto, spiega sempre il dirigente, «sono state trasfuse più di 4280 unità di sangue». E ancora: «Come ambulatorio, abbiamo di fatto circa 200 accessi ambulatoriali al mese. Di questi, almeno il 30 per cento sono accessi destinati alla trasfusione degli emocomponenti: sangue e piastrine, sostanzialmente. Sempre nei primi otto mesi dell’anno, abbiamo trasfuso più di 620 emocomponenti».
Un servizio che viaggia in parallelo a quello trasfusionale, di fatto, è l’ematologia che al momento fa capo agli ospedali di Bordighera e Sanremo. «Il day hospital della Medicina ha trasfuso più di 660 emocomponenti: sono sempre pazienti che hanno problematiche di anemia o di patologie oncomatologiche – dichiara Cristallo -. Di fatto sono più di 1280 emocomponenti trasfusi che rappresentano il 27 per cento del totale delle trasfusioni fatte in Asl 1 da gennaio al 21 agosto».
Chi sono i pazienti in cura? «Trattiamo pazienti cronici o che hanno delle patologie oncoematologiche o anche oncologiche. La trasfusione ha un peso rilevante qui a Imperia. Nei nostri ambulatori poi trattiamo anche altre problematiche con somministrazioni di ferro in endovena per le anemie sideropeniche (circa il 20% degli accessi), salassoterapie (20%), terapie aferetiche, ovvero di pulizia del sangue con delle macchine semiautomatiche (7%) e poi terapie di somministrazione di emoderivati (albumina, immunoglobuline, fattore della coagulazione, per circa il 5% degli accessi)». Ci sono poi valutazioni su esami domiciliari per circa il 18 per cento degli accessi al centro.
A tutto questo, bisogna affiancare l’attività di tipo ambulatoriale perché è evidente, come sottolinea il medico, che «per utilizzare questi componenti dobbiamo fare delle prove di compatibilità che effettuiamo per tutta l’Asl1». Sono 4100 le prove di compatibilità effettuate dal 1 gennaio al 21 agosto, oltre a 8600 determinazioni di gruppo sanguigno. Un lavoro impegnativo, questo, che viene effettuato dalla parte ambulatoriale del centro trasfusionale.
«E’ un servizio fondamentale – conclude il dottor Cristallo – Ma tante volte viene dato per scontato. Il merito va al direttore aziendale che ci ha creduto e ha fatto in modo che il servizio continuasse a operare sul territorio».