le dichiarazioni |
Sanità
/
Zone
/

Sanità, Federazione operaia sanremese: «Realizzare ospedale unico virtuale articolato sul territorio»

4 agosto 2022 | 12:40
Share0
Sanità, Federazione operaia sanremese: «Realizzare ospedale unico virtuale articolato sul territorio»

«Mediante l’utilizzo di tutti gli stabilimenti ospedalieri esistenti»

Sanremo. Le dichiarazioni del gruppo di cultura politica della Federazione operaia sanremese sull’ospedale Unico:

«Il gruppo di cultura politica della Federazione operaia sanremese, tenuto conto delle decisioni assunte dalla Giunta Regionale della Liguria rispetto all’Ospedale di Bordighera e alla nomina del nuovo direttore generale di Asl1, completa le proprie riflessioni sulle difficoltà in cui si trovano gli attuali stabilimenti ospedalieri (Sanremo, Imperia e Bordighera) ed elabora una proposta organica.

In questo contesto, il Gruppo della FOS condivide (in via di principio) le dichiarazioni fatte (martedì 2 agosto) dal Presidente della Provincia nonché Sindaco di Imperia Claudio Scajola rispetto all’ospedale nuovo e unico e alla necessità di organizzare diversamente l’attività degli attuali ospedali. Poi si apprezza, in particolare, l’affermazione: “Via i campanilismi, via le lotte fra Imperia e Sanremo, che sono ridicole”. Affermato ciò, riteniamo opportuno rendere pubblici alcuni passaggi (quelli più significativi) di un documento che consegneremo, dopo il suo insediamento, al nuovo direttore generale di Asl1 e che invieremo a tutti i soggetti che hanno responsabilità di decisione (nell’ambito della Regione Liguria) in materia di Sanità.

Il titolo (provvisorio) del documento: “Gli attuali Stabilimenti Ospedalieri in Asl1: riflessioni e proposta organica per la fase di transizione”. I passaggi principali: Riteniamo necessario (indipendentemente dai tempi di realizzazione dell’ospedale nuovo e unico) elaborare un piano organico per la fase di transizione.

Tale piano organico si rende necessario e urgente per due ordini di motivi: il primo, mettere a rete l’intera offerta ospedaliera di Asl1; il secondo, il territorio soffre (in modo rilevante) della mancanza di medici specialisti, data l’assenza di incentivi, le difficoltà nella mobilità e il limitato numero di studenti, residenti nel territorio, che si iscrivono alle Facoltà di Medicina. Una proposta semplice, ma chiara nelle finalità: “realizzare un ospedale unico virtuale articolato sul territorio mediante l’utilizzo di tutti gli stabilimenti ospedalieri esistenti”.

Qualora le finalità di questa proposta fossero condivise a livello politico ed istituzionale (relegando in un angolo i possibili campanilismi), gli attuali stabilimenti ospedalieri (Sanremo, Imperia e nei limiti del possibile anche Bordighera) potrebbero essere utilizzati nel modo seguente: l’Ospedale di Sanremo dovrebbe assicurare: un DEA di 1° livello, la Dialisi, il Padiglione “Giannoni” dedicato alle malattie infettive, la disponibilità di 30/40 posti letto adibiti ad Ospedale di Comunità.

L’Ospedale di Imperia dovrebbe assicurare: un DEA di 1° livello, la Dialisi, la disponibilità di 30/40 posti letto adibiti ad Ospedale di Comunità. Per quanto riguarda i reparti necessari, per ogni singola specialità e per l’intero Territorio di Asl1, essi dovrebbero essere assicurati ognuno in una unica sede (il che significa: niente doppioni, salvo qualche rarissima eccezione). Rispetto alla dislocazione dei singoli Reparti necessari, la Conferenza dei Sindaci (massima Istituzione Territoriale in materia di Sanità Pubblica) deve dare un indirizzo chiaro e il più unitario possibile alla Regione e alla Direzione di Asl1.

Relativamente al “Saint Charles”, tenuto conto delle decisioni assunte dalla Regione, e delle dichiarazioni fatte a Bordighera il 21 luglio scorso; è necessario che nell’ambito di quel Compendio Ospedaliere vengono assicurati:
– un Reparto denominato “Ospedale di Comunità” con almeno 20 posti letto per rispondere alle indicazioni contenute nel PNRR in materia di Medicina di Prossimità;
– una “Casa della Comunità” (la 6° nel Territorio di Asl1 e la 2° nel Distretto di Ventimiglia).

Rispetto a questa 6° “Casa della Comunità” non occorrono risorse aggiuntive o dal PNRR. In questo contesto il “Saint Charles”, pur essendo gestito (a partire del 1° gennaio 2023) da un soggetto privato ma in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale; potrebbe far parte (nei modi possibili) del Piano Organico per la realizzazione di un ospedale unico virtuale per l’intero territorio di Asl1.

Per ultimo, ma non meno importante, è necessario che nell’ambito delle strutture ospedaliere esistenti e nei 3 distretti sanitari, venga assicurato un ampio ventaglio di servizi e ambulatori specialistici al fine di ridurre i tempi di attesa. Rispetto alle diverse problematiche affrontate, riteniamo utile evidenziare che almeno in questa fase i problemi non sono di carattere economico come nel passato, ma sono legati alla mancanza di personale e alla carente progettualità delle nostre istituzioni».