Rivieracqua, il sindaco di Ospedaletti rompe il fronte privatizzatore: «Possiamo mantenerla pubblica»

10 agosto 2022 | 12:29
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Daniele Cimiotti rilancia la proposta del sindaco di Terzorio Valerio Ferrari: «Chiederò a tutti i colleghi di portare la decisione nei rispettivi consigli comunali»

Sanremo. «Socio privato in Rivieracqua? Non è obbligatorio. Possiamo mantenere l’acqua pubblica». A rompere con il pensiero unico della privatizzazione inevitabile è il sindaco di Ospedaletti Daniele Cimiotti. Il primo cittadino della città delle rose è intervenuto questa mattina in occasione dell’assemblea dei sindaci, chiamata ad approvare le modifiche allo statuto del gestore provinciale che hanno portato alla trasformazione del consorzio da società in house a società per azioni.

Un passaggio bollato dai comitati che si battono per l’acqua pubblica, come l’anticamera della futura, parziale, privatizzazione dell’ente (in misura stimata del 49%), avallata dai sindaci imperiesi per far fronte al disastro gestionale che ha caratterizzato i primi anni di vita di Rivieracqua. «Mi farò promotore di una lettera a tutti i sindaci, come aveva già fatto il collega Valerio Ferrari di Terzorio, per chiedere a tutte le amministrazioni di portare nei rispettivi consigli comunali la scelta pubblico o privato. Ritengo che se tutti i Comuni si assumessero in quota parte un mutuo dell’importo di 35/40 milioni di euro che servono per pagare i creditori, spalmati in 15 anni, avremmo una quota procapite assolutamente sostenibile. Così potremmo mantenere l’acqua pubblica. La direzione del privato non è obbligatoria. Non vorremmo fare la fine di qualche altra società», – commenta il sindaco Cimiotti.

Firma statuto Rivieracqua
Firma statuto Rivieracqua

(Nella foto la firma sul nuovo statuto di Rivieracqua apposta del presidente del Cda Gian Alberto Mangiante)