Riorganizzare la sanità a Imperia in attesa dell’ospedale unico, Scajola: «Siamo vicini all’emergenza, vanno date risposte al territorio»

2 agosto 2022 | 12:54
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«Via i campanilismi, via le lotte fra Imperia e Sanremo, che sono ridicole»

Imperia. «Dobbiamo accentrare i servizi nell’attesa dell’ospedale unico che speriamo sia nuovo ed efficiente nel tempo più breve. Abbiamo anche bisogno di far sì che le strutture presenti vengano organizzate come se fosse un ospedale unico: quindi risparmiare risorse e rendere più efficiente il servizio ai cittadini. Le carenze sono enormi: la più grande è quella della psichiatria, non si sa più dove ricoverare i pazienti e c’è grande difficoltà del personale sanitario che è assolutamente esiguo. Abbiamo dei pronto soccorsi che non gestiscono la domanda; abbiamo tutti i medici che sono in grande difficoltà nei reparti perché manca personale medico e paramedico. Siamo vicini all’emergenza e bisogna dare risposte organizzative nell’attesa di un nuovo sistema». E’ il quadro, preoccupante, tracciato dal presidente della provincia e sindaco di Imperia Claudio Scajola, intervenuto oggi nell’aula magna dell’Università di Imperia nell’ambito della presentazione della strumentazione Abbott per i laboratori analisi dei presidi ospedalieri di Bordighera, Sanremo e Imperia.

Nell’incertezza delle tempistiche per la realizzazione del nuovo ospedale che sorgerà ad Arma di Taggia, il Ponente non può restare fermo. «Parliamo di ospedale nuovo da almeno 15 anni – ha detto Scajola -. Sono stato tra coloro che l’hanno proposto all’inizio, nella necessità di accorpare i servizi per dare una risposta migliore ai nostri concittadini. Alla fine c’è stato un progetto, alla fine si è individuata la zona di Arma di Taggia, poi si sono trovate le risorse che sono pronte e siamo in ritardo noi come territorio. Poiché immagino, a questo punto, che prima di vederlo realizzato ci vorranno ancora diversi anni, noi non possiamo aspettare non facendo nulla. Sono dell’avviso che si debba organizzare il servizio ospedaliero esistente come se fosse un unico ospedale con diversi padiglioni».

«L’ospedale nuovo lentissimamente procede – ha sottolineato ancora Claudio Scajola – E ora che ci sono anche le risorse economiche, non siamo capaci come territorio di dare risposte nostre in termini autorizzativi perché possa partire. Il momento grave fa sì che dovremmo interessarci di più della situazione sanitaria, collegando comuni e distretti: non possono esserci decisioni che vengono calate da altri. Poichè l’ospedale nuovo non lo vedremo se non fra molti anni: dovremo muoverci in maniera diversa. Prima va fatta la programmazione poi si inseriscono i diversi bisogni e le diverse esigenze».

«Sono della tesi – ha concluso – Che con il nuovo direttore generale che verrà in pre-visita nei prossimi giorni e che prenderà servizio il 5 settembre, non ragioneremo più su due ospedali: dovremo ragionare per un ospedale unico, diviso in padiglioni. Via i campanilismi, via le lotte fra Imperia e Sanremo, che sono ridicole».