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Regionale Genova-Ventimiglia, una lettrice: «Più riguardo per il trasporto bestiame»

14 agosto 2022 | 09:52
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Regionale Genova-Ventimiglia, una lettrice: «Più riguardo per il trasporto bestiame»
Regionale Genova-Ventimiglia, una lettrice: «Più riguardo per il trasporto bestiame»
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Regionale Genova-Ventimiglia, una lettrice: «Più riguardo per il trasporto bestiame»
Regionale Genova-Ventimiglia, una lettrice: «Più riguardo per il trasporto bestiame»

«Così accogliamo i turisti, così evidentemente dobbiamo rassegnarci a essere mal trattati? Una persona anziana non sarebbe sopravvissuta a un tale viaggio, non parliamo di un disabile»

Ventimiglia. La lettera scritta da una nostra lettrice in merito alla situazione dei treni regionali sulla tratta Genova-Ventimiglia:

«Vorrei condividere lo stato di totale degrado in cui siamo costretti a viaggiare sui treni regionali nella tratta ferroviaria Genova Ventimiglia. Le foto (10 agosto) potrebbero essere sufficienti senza aggiungere commenti, ma un paio di cose, tanto per precisare ciò che non si vede e non si sente.

Il treno si è fermato a Genova Principe già stra colmo caricando un fiume di gente, me e mia figlia comprese, a mò di bestiame. Viaggio ovviamente e rigorosamente in piedi, anche chi, nonostante il divieto, non ha avuto alternative a restare appoggiato alle porte rischiando la vita ad ogni fermata e le fermate sono veramente tutte.

Caldo asfissiante, gente seduta ovunque fosse possibile, passeggini, biciclette, turisti carichi di valigie e zaini, corridoi impraticabili, inutile soffermarsi sulla sporcizia. Per il trasporto di bestiame probabilmente (e ancora grazie) usiamo più riguardo.
L’alternativa potrebbe essere l’autostrada, certo! Ma su questo punto i commenti sarebbero davvero superflui.

Alla faccia del Covid che imperversa indisturbato ovviamente quasi nessuno indossava la mascherina, ma il risultato sarebbe stato collassare quindi ben venga di poter respirare senza mascherina, almeno chi ha avuto il coraggio, io personalmente l’ho indossata ma non tanto per difendermi dal Covid, ma dai variegati effluvi di ogni genere e specie. Quando finalmente qualcuno è sceso a Sanremo, dopo circa un’ora e quaranta in piedi, ho avuto la botta di fortuna di trovare un seggiolino su cui sedermi, un miraggio, in ferro arrugginito e comodo come uno strumento di tortura medievale.

Così accogliamo i turisti, così evidentemente dobbiamo rassegnarci a essere mal trattati? Una persona anziana non sarebbe sopravvissuta a un tale viaggio, non parliamo di un disabile. Eppure i treni nuovi esistono, arrivando da Milano con un frecciabianca abbiamo viaggiato benissimo con clima regolato alla perfezione, poltrone comode, servizi più che confortevoli e soprattutto ognuno con un posto a sedere. Possibile che il nostro ponente sembri sempre l’ultima provincia, dimenticati da Dio e dagli uomini?».