Le operazioni

Pigna, ordigno bellico inesploso in un canyon a Buggio: artificieri tentano il recupero con il gruppo speleo del Cai

Bomba da mortaio brixia dell'esercito italiano risalente alla seconda guerra mondiale

Pigna. Sono iniziate stamani alle 8 le operazioni di recupero di una bomba da mortaio brixia dell’esercito italiano risalente alla seconda guerra mondiale – probabilmente lanciata dai fascisti contro i partigiani durante uno scontro – trovata nei giorni scorsi dai membri del Gruppo Speleo Torrentistico CAI di Bordighera durante una discesa in un canyon nelle vicinanze di Buggio, frazione di Pigna.

L’ordigno inesploso si trova sul letto del canyon e potrebbe essere pericoloso per chi lo dovesse percorrere. Non è chiaro se il residuato bellico si trovi in quella posizione da quando è stato lanciato, una settantina di anni fa nel corso del conflitto, o se invece sia stato trascinato lì dalla corrente durante una piena.

La bomba da mortaio risulta danneggiata nelle alette laterali: fatto, questo, che potrebbe significare che durante la caduta l’ordigno non abbia impattato con la spoletta, che avrebbe determinato l’esplosione, ma sia “scivolata” di striscio su qualche sasso.

L’operazione di recupero della bomba si preannuncia particolarmente complessa a causa dell’ubicazione dell’ordigno: gli artificieri dell’esercito saranno accompagnati dal gruppo Speleo Torrentistico CAI di Bordighera che li guiderà lungo il canyon, dove sarà necessario calarsi su corda fino a 13 metri di profondità per poter raggiungere la bomba e rimuoverla in sicurezza. Sul posto sono presenti anche i carabinieri e il corpo militare della Croce Rossa Italiana che affianca gli artificieri dell’esercito in tutte le operazioni di recupero e disinnesco dei residuati bellici.

 

 

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