«No al privato in Rivieracqua», l’appello del CimAP ai Sindaci
I primi cittadini della provincia di Imperia oggi decidono se effettuare la trasformazione di Rivieracqua da Società Consortile a Società per Azioni
Sanremo. Fanno sapere dal CimAP (Coordinamento imperiese Acqua Pubblica): «Nella mattinata di oggi, mercoledì 10 agosto 2022, i Sindaci della provincia di Imperia dovranno prendere una decisione fondamentale per il futuro dell’acqua pubblica: se effettuare la trasformazione di Rivieracqua da Società Consortile a Società per Azioni. Apparentemente potrebbe sembrare una scelta meramente tecnica, ma ormai tutte le cittadine e i cittadini della Provincia hanno ben compreso che si tratta della pietra angolare sulla quale si reggerà l’operazione per far entrare il privato nella gestione del servizio idrico».
Continua la nota stampa «Nelle ultime settimane l’ingresso del socio privato in Riveracqua è stato rappresentato da angolazioni e prospettive diverse, ma ci sono due rappresentazioni che sono particolarmente importanti: la prima è quella evidenziata dal parere dell’illustre avvocato Luigi Cocchi trasmesso a tutti i Sindaci dall’avvocato Artioli; la seconda è quella evidenziato dal “controparere” trasmesso dalla Dott.ssa Checcucci, commissario ad acta per l’ente di governo dell’ATO Ovest Imperiese. Di fronte a due interpretazioni così autorevoli ma in netto contrasto tra loro siamo convinti che la decisione in merito alla privatizzazione di Rivieracqua vada immediatamente sospesa! Si trovi il tempo necessario per dirimere senza ombra di dubbio la questione anche e soprattutto dal punto di vista giuridico. Per questo lanciamo un appello: “Cari Sindaci della Provincia di Imperia, prendetevi del tempo per approfondire!” E l’unico modo per poter trovare il tempo di approfondire è rinviare il primo passo verso la privatizzazione, ovvero la trasformazione in S.p.A. di Rivieracqua. Chiediamo ai Sindaci e ai soci di Rivieracqua di votare contro la trasformazione in S.p.A. ed il cambio dello statuto sia nell’assemblea dei sindaci sia nell’assemblea dei soci o di mettere in atto qualsiasi iniziativa utile a non far effettuare la votazione oggi».