Ventimiglia, “Dov’è finita la bellezza?” in scena ai giardini botanici Hanbury

9 luglio 2022 | 15:11
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Ventimiglia, “Dov’è finita la bellezza?” in scena ai giardini botanici Hanbury

Diciotto appassionati ed entusiasti interpreti per un viaggio quasi spirituale

Ventimiglia. Grande attesa domenica 10 luglio alle 21.30 per il battesimo del palco degli allievi del diciottesimo corso di recitazione di LIBER theatrum che con il loro saggio spettacolo apriranno l’ottava edizione di “HanburycheSPETTACOLO!”22 – teatro in movimento e concerti d’estate.

“Dov’è finita la bellezza?” il titolo scelto dal regista Diego Marangon per un lavoro che non poteva trovare ambientazione migliore e così aprire anche il cartellone del festival di arti varie ospitato nella splendida cornice dei giardini botanici Hanbury a Ventimiglia in frazione Mortola Inferiore. Un lavoro che trae ispirazione dalla famosa frase “La bellezza salverà il mondo” pronunciata dal principe Myškin ne ‘L’Idiota’, di Dostoevskij.

«Ma “Dov’è finita la bellezza”? In questo mondo moderno e contemporaneo, fatto d’illusioni e di fango, la bellezza dovrebbe essere custodita in fondo ai nostri cuori stanchi e amareggiati e ripetuta, ribadita, invocata incessantemente! Bellezza che è infatti presente dappertutto e che sta a noi cercare, trovare e scoprire in tutte le sue varie declinazioni. Anche ad esempio in presenza e contrasto alla bruttezza. Perché come c’è quasi bisogno del male per comprendere meglio il bene, così c’è quasi necessità della bruttezza per apprezzare ancor più la necessità e indispensabilità della bellezza! Ecco perché la riflessione fondamentale con cui si vuole invitare il pubblico a cercare dentro di sé innanzitutto la propria bellezza è ricordarsi che “La bellezza salverà il mondo se il mondo salverà la bellezza”» – dice Diego Marangon.

Diciotto appassionati ed entusiasti interpreti per un viaggio quasi spirituale, partendo dalle sempre attualissime affermazioni di Italo Calvino alle riflessioni sul declino morale ed etico del nostro tempo dello psichiatra Vittorino Andreoli; dalle parole del poeta dello sguardo e del paesaggio Franco Arminio a quelle del poeta dell’anima Andrew Faber; dalle “non rime” uniche e straordinarie dell’immancabile Wislawa Szymborska a quelle del “dolce stil novo” di Guido Guinizzelli; e poi ancora citazioni storiche e ricordi cinematografici e musicali, senza dimenticare semplici e popolari riflessioni sulla felicità, la nostalgia, la malinconia dei tempi passati, la bellezza dell’amicizia tra due vecchi compagni di vita e di lavoro nel sud Italia, la bellezza interiore di chi ha un cuore e di chi sa curare anche l’anima altrui, senza dimenticare la mitezza nascosta delle belle e insospettabili persone che vivono nell’ombra e di chi, straniero in Italia, nell’ombra e nascosto non vuole più vivere.

In scena, alcuni per la prima volta in assoluto su un palco, saranno: Anna Maria Soligno, Barbara Piombo, Carlo Maria Maggia, Elena Gelai, Fausta Taramazzo, Federica Bruno, Federica Costagliola, Ioachim Gherghel, Jacqueline Veneziano, Luana Attanà, Maria Capraro, Maria Cilla, Mariagrazia Varapodio, Maria Manuela Bardaro, Massimo Cattanea, Rita Vaccari, Sylvie Cicala, Waqas Ali Majeed. Regia Diego Marangon, tecnico audio e luci Stefano Hutter.