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Summer School, Toti: «Impegno e responsabilità parole chiave del modello Liguria e per sviluppo sostenibile del paese»

25 luglio 2022 | 15:58
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Summer School, Toti: «Impegno e responsabilità parole chiave del modello Liguria e per sviluppo sostenibile del paese»

«Abbiamo bisogno di una classe dirigente che non solo sia preparata, ma che recuperi le parole impegno e responsabilità»

Genova.«Oggi parliamo di infrastrutture e sostenibilità e vorrei porre il centro sull’infrastruttura più importante di questo Paese: il fattore umano, coloro che le infrastrutture le dovranno progettare, costruire, usare e adattare al mondo che cambia. In Italia in questo momento c’è un ulteriore deficit importante di impegno e di responsabilità. Il modello Genova, il modello Liguria è esattamente questo: preparazione, impegno e responsabilità. E spero che questa scuola aiuti a portarlo avanti anche per le generazioni future». Così dice il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, intervenendo alla tavola rotonda “Sostenibilità e criteri ESG tra pubblico e privato”nell’ambito della Genoa Summer School sulla sostenibilità di fronte a ricercatori e dottoranti che hanno assistito alla lectio magistralis del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

«Servono impegno e responsabilità individuali, di ogni cittadino, ma anche collettivi – aggiunge il governatore – perché i fenomeni da gestire sono fenomeni collettivi. Bisogna costruire una classe dirigente che sappia interpretare il futuro, senza che questo torni ad essere quello che è stato per un lunghissimo periodo di tempo: tutti quelli della mia generazione, che sono la classe dirigente attuale di questo Paese, sono cresciuti con la parola sviluppo come un’antinomia rispetto alla tutela dell’ambiente».

Al contrario secondo il presidente della Regione «l’agenda dei prossimi dieci anni, l’acronimo ESG (Environmental, Social and Governance), il PNRR, il suo recepimento nelle legislazioni dei paesi, ribaltano questo concetto, facendo sì che lo sviluppo e la sostenibilità diventino un moltiplicatore per la crescita, che deve diventare sostenibile attraverso una trasformazione tecnologica, sociale, industriale, di prodotto, di processo e quindi attraverso la formazione di una classe dirigente che deve essere alla guida di tutto questo. Si tratta di un cambio copernicano di mentalità che deve entrare nelle nostre università, nei nostri istituti tecnici e nei nostri ITS. Deve essere l’essenza stessa del cambiamento. A Genova e in Liguria questo lo stiamo facendo: la sostenibilità del nostro sistema turistico, le navi da crociera di ultima generazione, il tema della logistica che deve essere a costi accettabili per l’impresa, la rigenerazione di una città che è stata il polo dell’industria pesante italiana ed europea e che oggi sta ridisegnando anche i suoi quartieri alla luce di questo principio. Tutte queste rivoluzioni necessitano di una classe dirigente preparata, impegnata, non solo individualmente. Occorrono senso di collettività, di Paese, di Stato, senso di responsabilità, la capacità di scegliere anche quando è difficile. Tutto questo oggi manca nel mondo sociale, economico, dell’informazione e della politica: oggi – conclude – abbiamo bisogno di una classe dirigente che non solo sia preparata, ma che recuperi le parole impegno e responsabilità».