Santo Stefano al mare dopo 30 anni avrà il suo nuovo asilo. Pronta la prima pietra
I tecnici del comune stanno collaborando con la Curia per avviare i lavori, previsti entro la fine del 2022
Santo Stefano al Mare. Sono letteralmente “tempi biblici” quelli che hanno accompagnato negli anni la nascita di un “nuovo” asilo a Santo Stefano al Mare. Dal 1993 ad oggi si sono avvicendati quasi 7 progetti diversi che hanno visto idee futuristiche alternarsi alla conservazione di “beni archeologici industriali”. Sono passati quasi 30 anni, 3 diverse generazioni, e forse la prossima potrà avere l’asilo che il parroco di Santo Stefano, Don Umberto Toffani insieme alla la fondazione “Regina Margherita” di cui è presidente, hanno sempre desiderato.
La sede, già individuata nel 1993 è la ex fabbrica-calzaturificio della famiglia Lavezzoni, fondata nel 1926 e in piena attività durante la guerra fino a quando questa terminò e l’ordine di oltre 27mila scarpe per l’esercito non venne saldato. La fabbrica chiuse, vi si alternarono altre attività ma ad oggi è una struttura abbandonata. Una struttura che con il nuovo progetto diventerà un asilo perfetto per tanti bambini, con un grande giardino e la vicinanza della pista ciclabile.
Il Parroco non ha perso tempo ed è già pronta la pietra di posa, che verrà benedetta il 15 agosto nella Santa Messa a cui parteciperà il Vescovo Antonio Suetta. «La prima pietra non verrà posta nelle fondamenta come da tradizione, ma sarà visibile a tutti sul muro del nuovo asilo e racchiuderà un documento con i nomi di quanti hanno contribuito a realizzare un lungo sogno per bambini, che sono il nostro futuro più prezioso. A cominciare da Caterina Gogioso che con il suo lascito “creò” idealmente e materialmente il primo asilo del paese. Sarà un luogo di custodia e di educazione morale, religiosa e civica per i bambini» commenta Don Umberto. Una data non a caso ma che ricorda il 500esimo anniversario dell’arrivo di Papa Adriano nel piccolo borgo, dove trovò riparo dalla tempesta e dove lasciò il famoso crocifisso che ancora oggi veglia sull’altare.
Grande soddisfazione da parte dell’amministrazione, come spiega il vice sindaco Donato Piccirilli: «I tecnici del comune stanno collaborando con la Curia per arrivare il prima possibile alla partenza dei lavori, prevista entro la fine del 2022».
Durante i lavori sarà presente un archeologo affinché vengano rispettati gli eventuali ritrovamenti in quanto l’edificio è considerato l’unico esempio di “archeologia industriale” di Santo Stefano.