Sanremo, “Terno secco con morto” è l’ultimo romanzo di Morena Fellegara

29 luglio 2022 | 10:59
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Sanremo, “Terno secco con morto” è l’ultimo romanzo di Morena Fellegara

Il libro continua così gli episodi dei racconti del Bar Marco

Sanremo. E’ in uscito in libreria l’ultimo romanzo di Morena Fellegara: “Terno secco con morto” che continua così gli episodi dei racconti del Bar Marco, storico locale di Sanremo e che vede il proprietario Mario in veste di barista investigatore.

“Un Pastis al Bar Marco” aveva aperto la trilogia, seguito da il “Gioco degli Specchi” e ora l’attesa terza puntata. Il tema di fondo è la ludopatia, l’ambientazione sempre quella del bar anni ottanta e un intreccio di vicende che viaggiando nel tempo e nello spazio confluiscono nelle emozioni di una storia d’amore. Tra le giocate al Lotto, i bollettini vincenti, gli ambi e i terni, le partite a carte e a biliardo, le indagini e le troppe coincidenze un nuovo enigma da svelare. Vincere oppure andare in pari, il “giocatore” non ammette mai di aver perso, infatti, ma in questa partita anche i giocatori più incalliti saranno costretti scoprire le carte.

Morena Fellegara

Morena Fellegara sarà ospite all’Happy Hour con l’autore, organizzato dall’associazione Pigna Mon Amour sabato 6 agosto 19,15 presso i Giardini dei Ferri di Sanremo e presente per un firma copie presso la Libreria “Sanremo Libri” in via Roma 91 Sanremo, domenica 7 agosto a partire dalle 18.

«Mario è di nuovo alle prese con un enigma. Il vizio del gioco. Giocare per hobby, per passione, per diletto, o per sfidare la sorte. Oppure restarne travolti. La “Tabella dei Giuochi proibiti”, esposta in fondo alla sala del bar, la schedina, le carte, il biliardo che fa da signore con tutti i ragionamenti e le sue geometrie. La stecca e l’intenzione del tiro. Andare a punti, in pari oppure perdere. La vita e le sue mille sfaccettature. I numeri, le cifre, le coincidenze e le superstizioni. La smorfia e i sogni premonitori. Un terno secco al Lotto può cambiare la vita, soprattutto sulla ruota di Genova» – racconta l’autrice.