Non c’è due senza tre
Tiene banco a Palazzo Bellevue la vicenda relativa all’arrivo del nuovo dirigente del settore Lavori pubblici
Sanremo. Accade che in data 25 maggio 2022 il Comune di Sanremo pubblichi una manifestazione d’interesse per l’assunzione di un nuovo dirigente da assegnare, a tempo pieno e indeterminato, al settore Lavori pubblici, fondi europei ed espropri. Il bando è voluto dal sindaco Alberto Biancheri che vorrebbe dare una collocazione definitiva all’attuale reggente del settore opere pubbliche, l’ingegner Danilo Burastero, incaricato a contratto (ex articolo 110 del Testo unico enti locali), nel novembre del 2015, per la durata del mandato del primo cittadino, termini prorogati alla rielezione di Biancheri, nel 2019, fino al maggio 2024. L’avviso pubblico viene promosso sulla base del criterio dello scorrimento delle graduatorie in vigore. Non c’è una vera competizione tra gli aspiranti: a venire assunto sarà il primo dei dirigenti in attesa di collocazione definitiva nelle graduatorie liguri.
Accade che dal Levante si candidi a ricoprire il ruolo l’architetto Linda Peruggi, funzionaria a Chiavari e assessore comunale a Santa Margherita. Peruggi non è un volto nuovo nell’Imperiese. Ha lasciato un buon ricordo di sé nel Comune di Ospedaletti, in cui ha avuto per tre anni la responsabilità dell’Ufficio Tecnico dal 2010 al 2013. La funzionaria era in attesa di essere assunta come dirigente a Sarzana, ma la cosa non si è mai definita per mancanza di fondi. Gli esiti della manifestazione d’interesse del Comune di Sanremo sono quindi noti: è lei a diventare il nuovo dirigente a tempo pieno e indeterminato del municipio matuziano, in quanto seconda nella graduatoria regionale.
Accade che per mantenere equilibrio a Palazzo, con due dirigenti ai Lavori pubblici in casa (costano ciascuno più di 100 mila euro l’anno), la giunta Biancheri, invece di assegnare alla nuova arrivata la responsabilità dell’ufficio che le sarebbe stato proprio, come da manifestazione d’interesse, preferisca redistribuire a Peruggi una serie di altre competenze prese da quelle di altri dirigenti. Nasce così un “settore” composito con dentro un po’ di tutto: dal Demanio, al Commercio (le Attività Produttive vengono tolte al dirigente ai Servizi Sociali Massimo Mangiarotti), passando per l’Ambiente, la Viabilità, fino al Patrimonio (sottratto al dirigente del Turismo Fausto Galimberti). Lavori pubblici, fondi europei ed espropri rimangono in capo all’ingegner Burastero che deve gestire anche le grandi opere (capitolo tanto caro al sindaco). La motivazione ufficiale è che a Peruggi sono assegnate deleghe tecniche di altri settori per alleggerire il carico di lavoro dei suoi colleghi, alla luce dei progetti in ballo per il PNRR.
Nei corridoi del Comune di Sanremo da giorni non si rumoreggia che della vicenda, a ben vedere analoga ad un’altra accaduta di recente sempre a palazzo civico e che aveva lasciato il segno. Il caso aveva riguardato il concorso per la posizione di dirigente del settore Turismo, bandito circa due anni fa. Tutti si aspettavano che a vincere la selezione sarebbe stata la storica funzionaria del servizio, Rita Cuffini, a cui però passò davanti, per un solo punto di merito, l’ex funzionario al Bilancio del Comune di Vallecrosia Fausto Galimberti. A nulla valsero i pugni sferrati in pieno agosto dall’ex vicesindaco Alessandro Sindoni sul tavolo dell’ex segretario comunale Tommaso La Mendola. Cuffini, che con quel concorso guadagnerà l’abilitazione alla qualifica dirigenziale, lascerà poi Sanremo per trasferirsi a Imperia, sotto l’egida del sindaco Claudio Scajola che in quel periodo stava cercando un nuovo responsabile del servizio Manifestazioni.
Ora la speranza è che non si verifichi un’altra partenza anticipata, quella dell’ingegner Burastero, verso altri enti in grado di offrirgli maggiori garanzie. In ballo c’è la chiusura della pratica più importante dell’amministrazione Biancheri uno e due: l’appalto per la riqualificazione straordinaria del Porto Vecchio. Su cui Burastero ha lavorato finora per incarico del sindaco. Un affare da 60 milioni di euro di investimenti privati sul waterfront che sta attirando l’interesse di importanti stakeholder come il Principato di Monaco e il fondo d’investimento che fa capo ai fratelli Reuben, proprietari di Portosole. Perché non c’è due senza tre.